Giulio Ferrari: uno stile inconfondibile e la sua evoluzione
Dopo 32 vendemmie Ruben Larentis, “chef des caves” di Cantine Ferrari, racconta in una verticale inedita in magnum dell’iconica Riserva del Fondatore Giulio Ferrari, la sua visione e quella di una delle aziende simbolo dell’eccellenza enologica italiana. Quando parla tutto attorno si ferma, perché non si tratta solo di raccontare la storia della nascita di un vino iconico come la Riserva del Fondatore, ma si parla di una vita intera dedicata ad un sogno, anzi ad un progetto, quello della famiglia Lunelli.
Giulio Ferrari era un vivaista che nel 1902 dopo una visita in Champagne decise di produrre pochissime bottiglie, quasi per hobby. Era ossessionato dalla qualità e dalla ricerca della perfezione e, sapendo di non avere eredi, decide di cedere l'azienda a Bruno Lunelli, commerciante di vino, affiancandolo fino all’ultimo per impostare la sua visione. Questo rapporto di collaborazione e rispetto - un rispetto così forte da far decidere alla famiglia Lunelli di non cambiare il nome Ferrari - ha dato vita a uno dei brand più riconosciuti e reputati del vino italiano, che si è saputo guadagnare una posizione di primo piano a livello internazionale proprio con la produzione di spumante.
Anima dei Trentodoc Ferrari è il territorio e lo chardonnay, che in questi luoghi ha una naturale lentezza. Sono quasi 600 poi le famiglie con una superficie media di meno di un ettaro che contribuiscono con le loro uve alla qualità senza compromessi sognata da Giulio Ferrari e voluta da Bruno e poi Mauro, Franco e Gino Lunelli, e oggi dai loro figli Marcello, Matteo, Camilla e Alessandro. Nel tempo il contributo dei vigneron trentini si è consolidato grazie a politiche retributive delle uve basate sul loro stato qualitativo, e così pur senza un contratto scritto ma per orgoglio “professionale”, si sono diffuse buone prassi e un percorso che punta all'agronomia biologica.
Ruben Larentis è il custode dello stile di Ferrari e la sua missione è creare vini che esprimano in modo inconfondibile l’anima del territorio e un’identità riconoscibile che unisce gusto, eleganza, complessità e anche una grande longevità. Fiore all’occhiello della produzione è Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, un vino voluto da Mauro Lunelli con la vendemmia 1972, che nascose alcune migliaia di bottiglie per presentarle nel 1980, dopo 8 anni di maturazione. Ruben racconta: “era evidente che l’ispirazione fosse la Champagne. Mauro aveva visitato Krug, dove aveva degustato annate degli anni '50, e voleva mettersi alla prova”. Cosìè stato scelto lo chardonnay del Maso Pianizza, piantato negli anni '60, che con la sua esposizione a sud ovest permette di ottenere la longevità che viene dalla maturità, insieme a quella spalla acida che viene dai terreni sassosi e dal microclima a oltre 500mt di altezza.
Il mestiere di Ruben non è quello dell’alchimista, è quello del “visionario”, perché bisogna saper immaginare quando bisogna attendere a lungo un vino prima che prenda forma nella sua pienezza, perché mostri la sua essenza. “Rallentare, spogliare e non imbrogliare”: così nascono i vini Ferrari, così si rinnova l’eccellenza della Riserva del Fondatore Giulio Ferrari, un unico vigneto che in ogni differente vendemmia si mostra per la sua singolarità, dove il denominatore comune è la personalità elegante e la straordinaria capacità di tenere testa al passare del tempo.
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