Baglio di Pianetto si lancia sull’Etna

di Annalucia Galeone 29/10/21
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Baglio di Pianetto vendemmia
In partnership con cantine Valenti l’azienda, già divisa tra le due tenute di Santa Caterina a Gela e di Noto, ha iniziato a produrre due Etna Doc: Fermata 125 Bianco e Rosso.

Produrre vini di qualità, espressione del territorio e con il minor impatto possibile sull'ambiente: sono queste le linee guida adottate dalla cantina Baglio di Pianetto a Santa Cristina a Gela, a pochi chilometri da Palermo. Tale approccio è l'unico compatibile e in linea con la vision del suo fondatore, il conte Paolo Marzotto e della sua famiglia, tenaci sostenitori della viticoltura sostenibile e green. Il conte è scomparso lo scorso anno, è stato un intraprendente imprenditore nel mondo della moda e uno dei protagonisti della rinascita enoica in Sicilia, lungimirante e attento osservatore. Innamorato della Sicilia, ha sempre creduto nelle sue potenzialità tanto da decidere di scommettere sul suo rilancio, ha investito creando in circa vent'anni una realtà degna di nota e per la bontà dei suoi vini, schietti ed equilibrati, e i consensi degli enoturisti.  

Nel 1997 ha acquistato la tenuta di Pianetto e trasformato in agrirelais il casale di campagna, l'anno successivo ha acquisito vigneti tra Noto e Pachino, lì è stata costruita una cantina adibita solo alla prima vinificazione, il quartier generale e di affinamento è Pianetto. Le tenute si trovano ai due angoli opposti della Sicilia, le altitudini e i terroir hanno caratteristiche diametralmente opposti. A Pianetto, tra le colline di Piana degli Albanesi, il terreno è in argilla rossa, detto ficiligno, i vini sono carichi di salinità e freschezza in virtù delle forti escursioni termiche. L'area è vocata ai vitigni bianchi autoctoni, insolia, grillo e catarratto ma si sperimentano anche varietà internazionali: cabernet sauvignon, merlot, petit verdot e pioneer. Nell'area di Noto il suolo ha una grana più sottile, è sabbioso, calcareo e gessoso, trattiene l'umidità rilasciata nelle ore diurne. Qui predomina la bacca rossa, nero d'Avola in particolare, seguono syrah e frappato, il moscato di Noto è l'unico bianco. 

Dal 2013 l'azienda è interamente certificata in regime biologico, a Pianetto l'indipendenza energetica è garantita da fonti proprie e rinnovabili. La cantina si sviluppa in verticale, quattro piani, due fuoriterra e due sottoterra per sfruttare i vantaggi della geotermia, l'irrigazione è assicurata dal laghetto artificiale alimentato delle acque piovane e di scolo della montagna, all'evenienza si presta anche alle attività di elisoccorso. 

Oggi, Baglio di Pianetto affronta una nuova sfida. Dopo un'attenta analisi del mercato, ha deciso di ampliare la gamma produttiva e in partnership con cantine Valenti produrrà due nuove etichette dai vigneti siti a Passopisciaro, Etna Bianco a base di carricante ed Etna Rosso a base di nerello mascalese. Il nome “Fermata 125” si ispira alla storica linea circumetnea che compie il periplo dell'Etna passando per diversi centri pedemontani. La fermata 125 è la seconda delle quattro fermate e si trova proprio di fronte alla cantina, un'antica distilleria; il trenino raffigurato in etichetta ricorda invece la prima macchina che faceva servizio. “Il versante nord del vulcano ha un clima ideale, protetto dalle catene montuose dei Peloritani e dei Nebrodi ed è caratterizzato da grandi sbalzi termici tra la notte e il giorno - afferma Francesco Tiralongo, amministratore delegato dell’azienda -. È la patria del nerello mascalese, ma anche e soprattutto del carricante. Poter completare la nostra gamma con due vini Etna Doc che ci rappresentano, oltre a un sogno che si realizza sarà sicuramente anche una mossa vincente dal punto di vista commerciale”. 

I vigneti e la cantina saranno costantemente seguiti dal team di Pianetto, nel prossimo futuro non sono escluse ulteriori novità seguendo la scia della ricerca e innovazione che ha portato già alla nascita di un'interessante selezione di vini naturali integrali, non filtrati senza solfiti aggiunti con solo lieviti indigeni ottenuti con il metodo sincera ed integrale coniati dal team guidato dall'enologo Mattia Filippi. 

Etna Bianco Fermata 125 2020 

90/100 - € 16

Da uve carricante, affina in acciaio sui lieviti per almeno 6 mesi con bâtonnage. Giallo paglierino brillante. Al naso note agrumate e citrine. Sorso fresco e sapido. Finale lungo e persistente.

Bottiglie prodotte 13.300.  

Etna Rosso Fermata 125 2019

89/100 - € 16

Da uve nerello mascalese. Matura in botte grande per 12 mesi e affina in acciaio prima della messa in bottiglia. Rosso rubino. Naso fine e profondo, note di frutta di bosco, fragolina, ribes, mora e spezie dolci. Al palato sapido, dai tannini non aggressivi, di buona persistenza.

Bottiglie prodotte 13.300.  

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