Bellenda con elucubrazioni enologico-musicali

di Sissi Baratella 15/02/22
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Bellenda
“Dimmi cosa bevi e ti dirò chi sei”: tu sei da metodo classico o Charmat? In soldoni, bevi Champagne o Prosecco? 

Nella vita anche quando si parla di quale spumante stappare dobbiamo fare una scelta e decidere se appartenere a un partito piuttosto che a un altro. Apprezzare entrambe le cose sembra non essere possibile, un po’ come per la musica. Per fare un paragone attuale, possiamo dire che se bevi Prosecco è come se ascoltassi i Måneskin, che non li ascolta nessuno ma intanto vincono ogni cosa e conquistando USA e UK, mentre se bevi metodo classico è come se ascoltassi l’opera lirica, che è straziante, stravolgente e emozionante ma talvolta anche incomprensibile (se poi voi capite tutte le parole, bravi voi). 

Tutto questo potrebbe anche avere un senso nel momento in cui ci identifichiamo in due macro categorie di spumanti, metodo classico e metodo Charmat/Martinotti.

Ma cosa succede se il Prosecco in questione è un metodo classico?

Io l’ho chiesto a un autoctono delle Colline di Conegliano Valdobbiadene, uno che qualche bottiglia nella sua carriera l’ha vista passare, e per il quale il Prosecco è (anche) metodo classico. Ho fatto visita a Umberto Cosmo nella sua azienda di famiglia Bellenda. Lì i Prosecco sanno essere sia esattamente come te li aspetteresti, sia qualcosa di diverso sebbene molto riconoscibile, fino a diventare qualcosa di Radicale “fuori dagli schemi, senza compromessi”.

Degustare i vini Bellenda significa fare un viaggio nel mondo della Glera, un’escalation di profumi e sapori guidati da metodi (spoiler: più di due), colline e millesimi diversi… Curiosi? Andiamo con ordine! 

Bellenda nasce nel 1986 a Carpesica (TV). Rive di Carpesica è una delle rive (43 in totale) che appartiene all’areale di Conegliano. Vi ricordo che, non a caso, la denominazione si chiama Conegliano Valdobbiadene. Qui le colline diventano leggermente più dolci e i suoli di natura morenica sedimentaria (grazie glaciazioni!) hanno uno scheletro molto sciolto, tradotto in soldoni drenano facilmente. Per questo la Glera spinge il proprio apparato radicale in profondità alla ricerca di acqua. Non è raro che in questa zona la siccità si senta in particolare modo nelle annate secche. Grazie alla presenza alle spalle delle Prealpi (il Cadore è a un tiro di schioppo) l’escursione termica non manca, e in fase di maturazione aiuta a sviluppare tutta una serie di aromi all’interno della bacca riconducibili alla frutta gialla, dolce matura e cremosa, con conseguenti vini dai profumi dolci e da una discreta struttura (sempre di Glera si parla). 

A Valdobbiadene la situazione è diversa, semplificando i suoli sono di natura arenaria argillosa, poco profondi, scarsi in sostanza organica ma ricchi in sostanze minerali. I vini risultano più leggiadri e delicati, con aromi floreali prevalentemente e di frutta bianca. Tradizionalmente più inclini a dosaggi più alti, vedi Cartizze che nasce dry. 

Torniamo a Rive di Carpesica, luogo dove alla famiglia Cosmo piace sperimentare da sempre e, da subito, hanno realizzato Prosecco con il metodo classico. Il motivo è storico, si tratta di un tributo alle origini di questo spumante. Erano gli anni ’60 del 1800 quando Carpené Malvolti realizzò il primo “Champagne di Conegliano” (eh sì, avete letto bene…); questo territorio deve molto all’azienda (parola di produttori) perché, oltre a aver inventato un vino, fu anche la prima a mettere in etichetta la parola Prosecco. Un Prosecco però che, a rigor di logica, doveva essere diverso da come lo intendiamo noi oggi perché, udite udite, l’autoclave arriva solo nel 1930. 

La domanda sorge spontanea “Come lo facevano allora il Prosecco dal 1860 al 1930?”, “Così…” risponde Umberto Cosmo, indicando una delle sue bottiglie di S.C. 1931 Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Metodo Classico Pas Dosé. L’essenza di un territorio, della sua uva e dei suoi abitanti. Uno spumante, di straordinaria longevità (bevuto 2018 in anteprima, 2012 in forma spaziale, e 2007 stupefacente), che celebra il terroir di Bellenda. 

Impossibile farsi mancare altri due assaggi, il Seiuno Prosecco Superiore Rive di Carpesica Extra Brut 2018, con 14 mesi sui lieviti, e il Lei Prosecco Superiore Rive di Carpesica Dry 2017 (e un 2016 notevole) con ben 36 mesi sui lieviti. (NB: aumenta la sosta sui lieviti e aumenta il dosaggio… pensa un po’). 

Ed è proprio ora, quando siete convinti di aver capito tutto, che arriva lui… Radicale, sui lieviti, senza solfiti, senza dosaggio. Provocatoriamente venduto a testa in giù nella versione magnum, con anche annate storiche disponibili. 100% Glera, pigiata e fermentata con le vinacce per il 60% in tini di legno e 40% in acciaio. Sosta minima sui lieviti 24 mesi, ma poco conta visto che la Glera ama stare sui lieviti e, per merito di aziende come Bellenda, abbiamo le prove!

La gamma Glera/Prosecco in realtà non finisce qui, così come gli esperimenti. Potevano mancare Chardonnay e Pinot nero in un panorama di metodo classico? Ovviamente no… ho assaggiato anche Pluck 2012, blanc de noirs 100% Pinot nero, 100 mesi sui lieviti, dosaggio zero, sostanzioso al palato, leggermente speziato e di notevole persistenza, poi ho assaggiato anche Würm 2008, blanc de blancs 100% Chardonnay, 150 mesi sui lieviti, pas dosé. 

Se fosse musica? Senza dubbio Bohemian Rhapsody dei Queen!

Würm Metodo Classico Blanc de Blancs Brut Nature 2008

94 - € 50 

100% Chardonnay. Fermenta 50% in barrique e 50% in acciaio. Metodo classico 150 mesi sui lieviti. Color oro, perlage verticale. Al naso è aperto e espressivo con note di mandorla, fiori secchi, sottobosco e frutti di bosco. Non mancano richiami al legno in cui fermenta con accenni alla resina. In bocca è spesso, cremoso, salato e lunghissimo. Richiama il naso ma sul palato conquista con una elegante balsamicità e freschezza. Impegnativo e unico nel suo genere. 

Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore S.C. 1931 Metodo Classico Pas Dosé 2018

93 - € 20,00 

100% Glera della zona di Carpesica. Fermenta in bianco in parte in legno. Metodo classico 24 mesi sui lieviti. Giallo paglierino, con accenno di riflessi dorati, perlage presente e gradevole. Al naso arriva pieno e veloce, con note di frutto giallo e accenni alle spezie, seguono il miele e la macchia mediterranea. In bocca è elegante ma davvero molto giovane ancora, con un retro nasale di fiori secchi, di buona sapidità e ottima persistenza. È dedicato al fondatore, Sergio Cosmo, nato nel 1931. 

Radicale Vino spumante Extra Brut 2018

90 - € 20

100% Glera. Fermenta con le bucce per il 60% in tini di legno, il resto in acciaio. Metodo ancestrale, senza solfiti, non sboccato, non filtrato, non dosato. Minimo 24 mesi sui lieviti. Torbido, giallo paglierino con riflessi verdi, dal perlage velocissimo e fine. Al naso arrivano profumi di pesca, poi mandorla. Buona anche la componente floreale più delicata, dal glicine all’acacia. Al palato è veramente senza compromessi, la mandorla diventa tostata e si avverte anche una certa astringenza. Salato, secco e lungo il finale. 

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