Domaine Jean-Louis Chave, maestri d’Hermitage

di Dario Cappelloni 18/04/19
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Domaine Jean-Louis Chave vigneti
A partire dal 1841, di generazione in generazione, e sono ben 18, gli Chave si sono affermati come dei veri maestri del syrah e della denominazione Hermitage in particolare.

La famiglia Chave, originaria dell’Ardeche, alla fine del XIV secolo si è stabilita nella zona che ora è sotto da denominazione Saint-Joseph. Nel 1491 si trasferiscono nel piccolo paese di Lent su terreni del lieu-dit Bachasson donati da una famiglia nobile della zona per “servizi resi” non ben precisati e dove sono da poco stati ripiantati oltre 4 ettari di vigneti. A partire dal 1841, di generazione in generazione, e sono ben 18, gli Chave si sono affermati come dei veri maestri del syrah e della denominazione Hermitage in particolare.

La cantina (a brevissimo l’inaugurazione della nuova) si trova a Mauves dove tra l’altro Jean-Louis quindici anni fa ha iniziato a ripiantare vigneti in una spericolata collina nella denominazione Saint-Joseph. L’intero domaine è composto di circa 30 ettari di cui ben 11 di Hermitage nei climat Bressards, Ermite, Méal, Beaumes e Péléat. È convinzione di Jean-Luis che soltanto l’assemblaggio di questi terroir (Bessards composto di granito, Méal argilla, Ermite argilla e granito e i restanti argilla e limo) riesca a esprimere appieno i vini della denominazione. “Bressards rappresenta lo scheletro del vino, le uve delle altre zone la grassezza e il frutto” dice convinto. Il risultato sono vini che fanno della potenza accompagnata ad eleganza e freschezza la loro cifra caratteristica. A questo si aggiunge una propensione al lungo e lunghissimo invecchiamento sia per i rossi che per i bianchi.

L'Hermitage bianco (80% circa di marsanne e il resto roussanne) è prodotto da 5 ettari situati nel Rocoul, nel Péléat, nell’Ermite, nel Meal e nella Maison Blanche. Nonostante le dimensioni si tratta di una produzione prettamente artigianale e quindi fermentazioni spontanee, niente chiarifiche, niente filtrazioni e un uso del legno che non supera mai il 20% di nuovo. In agricoltura pur non avendo alcuna certificazione da molti anni non si usano prodotti di sintesi. Completano la gamma due versioni di Saint-Joseph e un rarissimo Vin de Paille.

Non è facile entrare nella cantina di Jean-Louis Chave. È una superstar e da tutto il mondo fioccano le richieste di visite e assaggi. Ancora più difficile avere la possibilità di assaggiare una quantità così vasta di annate di vini considerati unanimemente dei veri e propri miti da qualsiasi appassionato e che purtroppo sono anche loro vittime di un’accesa speculazione.

Hermitage Blanc 2016

96/100 - € 270

Colore giallo dorato. Frutto di un’annata considerata tra le più grandi nel Nord del Rodano è già esplosivo nelle sue note di erbe aromatiche e spezie. Al palato è poderoso, ma equilibrato, teso e con una fresca salinità. La chiusura è sapida e lunghissima.

 

Hermitage Blanc 2007

93/100 - € 190

Colore giallo dorato. L’annata calda toglie un po’ di slancio a questo vino che però mantiene un equilibrio e una solidità di impianto ammirevoli. Complesso, ricco di sfumature che oscillano tra le erbe aromatiche e le spezie è lunghissimo e appagante. (Assaggio dalla Magnum).

 

Hermitage Blanc 2001 

96/100 - € 180

Colore giallo dorato. I profumi sono nitidi di albicocca ed erbe aromatiche. Al palato è cremoso, denso, ma di grande freschezza e salinità. La progressione è decisa e il finale profondo e di eleganza assoluta.

 

Hermitage Blanc 1985

97/100 - € 230

Colore giallo dorato. I profumi sono nitidi di zafferano e albicocca arricchiti da erbe aromatiche. Al palato è fresco di eleganza superiore e di un’integrità invidiabile. Il finale è salino, sfaccettato e interminabile.

 

Hermitage Blanc 1962 

99/100 - Vino da asta, circa € 450

Che dire di questo bianco di 57 anni? E’ perfezione assoluta. Colore giallo dorato brillante. Sono ancora evidenti le note di frutta bianca e spezie. Al palato è elegante, sapido e disteso. Di una assoluta integrità ha un incedere tonico, deciso e il finale è profondo e salmastro.

 

Hermitage 2016 

96/100 - € 380

Vale lo stesso discorso del pari annata bianco. Il 2016 è da incorniciare. Colore granato brillante. I profumi sono classici di spezie e china. Al palato è succoso con tannini solidi e setosi. Esprime un’energia impressionante condita però da un perfetto equilibrio. Senza fine il finale.

 

Hermitage 2000 

93/100 - € 340

Jean-Louis lo ha definito “simpatico”. Non sappiamo bene cosa volesse dire ma a noi è piaciuto grazie alle sue note nitide di spezie, tabacco e liquirizia. Al palato è elegante con tannini finissimi. La struttura non è imponente ma vibrante, con un’acidità tesa e un finale lungo e saporito.

 

Hermitage 1998 

94/100 - € 420

Frutto di un’annata piuttosto fresca questo fino fa dell’eleganza e succosità la sua caratteristica migliore. Colore granato brillante. Tannini setosi e maturi, integrità di frutto e grande tensione gustativa. Finale sapido e lunghissimo. (Assaggio dalla Magnum).

 

Hermitage 1995 

99/100 - € 350

A nostro modesto parere ”l’annata” in assoluto. È un vino completo. Colore granato brillante.Complesso nei profumi di spezie e grafite è ancora austero grazie a una percentuale maggiore di uve proveniente da vigneti su granito. Al palato è esplosivo per potenza, definizione ed eleganza assoluta. Il finale è letteralmente in souplesse con note floreali e una vigoria impressionante.

 

Hermitage Cuvée Cathelin 1991

98/100 - Vino da asta, € 7000

Si tratta della rarissima selezione che viene prodotta solo in particolari annate e le cui uve sono in gran parte del Bessards. Colore granato brillante. La gamma aromatica è ricca e va dalla pasta di olive nere, alla violetta alle spezie. Al palato è un vino quasi sussurrato con tannini setosi e una dolcezza glicerica delicatissima. La struttura è potente ma di grande eleganza e tonicità. Finale lungo e perfetto.

 

Hermitage 1969

98/100 - € 750

Senza parole. Gli Hermitage di Chave con gli anni tendono ad assomigliare ai più nordici Pinot Noir di Borgogna. Colore granato brillante. Le note floreali e ancora delicatamente fruttate ci accarezzano e conducono ad un palato dove tutto è freschezza ed eleganza. Vino di un’integrità assoluta ha uno svolgimento disteso e profondissimo. (Assaggio dalla Magnum).

 

Saint-Joseph Le Clos Florentin 2016 

95/100 - € 150

Jean-Louis è inarrestabile nella sua opera di restauro di vecchie zone viticole abbandonate. Qui si tratta di un piccolo clos proprietà prima della chiesa e poi di un medico omeopata. Colore granato scuro. I profumi sono netti di violetta e china e frutti neri. Al palato è pieno, concentrato ma succoso e con tannini perfetti. Il finale, ancora giovanissimo, è sapido e lungo.

 

Hermitage Vin de Paille 1990 

96/100 - Vino da asta, circa € 1500

Vino passito, da uve in prevalenza marsanne e con saldo di roussanne, praticamente introvabile prodotto in pochissime annate e in qualche centinaio di mezze bottiglie. Colore giallo ambrato. I profumi sono avvolgenti di miele di castagno, buccia di arancia e albicocca disidratata. Al palato è denso, concentrato, ma allo stesso tempo di grande freschezza e agilità. Il finale è sapido, pulito e lunghissimo.

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