Kettmeir, cent’anni e non sentirli

di Sissi Baratella 11/10/19
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kettmeir100 doctorwine
1919-2019: la cantina altoatesina Kettmeir ha festeggiato il suo secolare compleanno. #kettmeir100 

Siamo a Caldaro, in provincia di Bolzano, e Kettmeir, la cantina altoatesina del gruppo Santa Margherita, compie 100 anni. Eppure per la sua immagine, il suo spirito e la volontà di crescere e sperimentare davvero non si direbbe!

Per festeggiare questa importante ricorrenza, l’azienda ha riunito personalità del mondo della comunicazione e dell’enologia italiana e internazionale attorno a un tavolo per una degustazione nuova e unica nel suo genere. 

A iniziare i festeggiamenti e a dare il benvenuto ai numerosi ospiti, brindando con Athesis Rosé sboccato à la volée e quindi non dosato, sono stati il presidente del gruppo, Gaetano Marzotto, in compagnia dell’amministratore delegato Ettore Nicoletto, dell’enologo di Kettmeir Josef Romen e di Giuseppe Kettmeir, nipote del fondatore dell’omonima cantina. 

A detta di Ettore Nicoletto, uno degli ingredienti fondamentali per compiere 100 anni di attività è instaurare un rapporto di stima e fiducia reciproca con i propri conferitori d’uva. Quaranta in totale, di cui molti con l’azienda dal principio; nel susseguirsi degli anni le generazioni cambiavano e le relazioni con la cantina si rafforzavano. Imprescindibile anche la conoscenza e il rispetto del territorio, parola di enologo che crede nella massima espressione varietale in vigna e nella preservazione dell’integrità dei prodotti della terra in cantina. Considerazioni inevitabili se si pensa che parliamo di viticoltura di montagna, dove la conoscenza delle sfumature del territorio assume un ruolo sempre più fondamentale e delicato.  

Pioniera nella spumantistica metodo classico dal 1964 ad oggi, Kettmeir produce circa 420mila bottiglie all’anno di cui 85mila di bollicine. Un numero impressionante se pensate che l’intera produzione alto atesina di bolle è di 350mila bottiglie totali. Seconda alla produzione di spumanti per l’azienda è la produzione di bianchi fermi monovarietali. 

Dopo un breve ma interessante tour nel cuore della cantina di vinificazione è stato dato il via alla degustazione. Accompagnati dall’enologo Josef Romen e dal brand ambassador Alberto Ugolini, sulle note di celebri autori musicali, abbiamo ripercorso la storia dell’azienda Kettmeir attraverso la degustazione multisensoriale di quattro vini rappresentativi dell’azienda. 

Dopo 100 anni di storia, il concetto del tempo che passa assume senza ombra di dubbio un significato importante e profondo. È stato proprio il tempo il protagonista nei nostri calici, un concetto rafforzato da una degustazione completamente al buio animata dalla presenza di determinate luci e colori scelti appositamente per ciascun vino. Scopo della degustazione: degustare il vino alla cieca, facendosi suggestionare da musica e luci per suscitare emozioni e ricordi e fare, in un certo qual modo, “nostra” questa realtà vitivinicola. 

Ecco gli “abbinamenti” musicali: 

1. Athesis Rosé Pas Dosé 2013 sboccato al momento, brano A stream with bright fish da The Pearl di H. Budd e B. Eno, colore turchese acquamarina;

2. AA Pinot Bianco Athesis 2018, brano Diferencias sobre guarda las vacas di L. de Narvaez, colore giallo luminoso;

3. AA Müller Thurgau Athesis 2012 (vino rivelazione di questa degustazione), brano Moola Mantra di D. Premal, colore arancione; 

4. AA Pinot Nero Vigna Maso Reiner 2006, brano Concerto per flauto, oboe, violino, fagotto e basso RV 107 di A. Vivaldi, colore rosso rubino.

Interessanti ed emozionanti. Un esperimento ben riuscito che consiglio ad ogni winelover, anche se il mio suono preferito è stato senza ombra di dubbio il rumore della sboccatura del pas dosé. Un suono cui non mi abituerò mai e che, a meno che non lavori in una cantina tipo Kettmeir, difficilmente puoi sentire spesso. 

#Kettmeir100-TovagliettaAbbinamenti musicali a parte non sono potuti mancare quelli con il cibo. Hanno cucinato per noi gli stellati Anna Matscher, chef del Zum Löwen, e Giorgio Melis, chef di In Viaggio. Un fantastico viaggio tra profumi, sapori e illusioni… e con illusioni mi riferisco all’antipasto “Sangue di Rapa” di Melis, un piatto che mi ha ingolosita e ingannata, il tentativo dello chef era quello infatti di creare l’illusione di qualcosa di diverso e io ci sono piacevolmente cascata in pieno gustandomelo dall’inizio alla fine e chiedendomi “ma come ha fatto?”. 

I vini serviti a cena erano tutte annate in corso. 

- AA Lago di Caldaro Classico 2017, un vino rosso fresco e profumato in abbinamento al Sangue di Rapa, rapa rossa affumicata, kefir e crescioni sempre per alimentare l’illusione che potesse essere carne. 

- AA Chardonnay Vigna Maso Reiner 2017 in abbinamento a Risotto ai tre pomodori gialli della chef Matscher.

- AA 1919 Riserva Extra Brut 2013 con Maialino Cinturello Orvietano New York, Tokyo, Sardegna (per raccontarvi questo piatto dovrei scrivere un secondo articolo) di Melis.

- AA Moscato Rosa Athesis 2018 con Zuppetta alle erbe aromatiche, sorbetto al basilico rosso e all’ananas

Tanti auguri Kettmeir, e mentre noi nel calice ci gustiamo i frutti di tanti anni di lavoro ti auguriamo altri cento di questi anni!

Qualche nota di degustazione:

Alto Adige Lago di Caldaro Classico 2017

87/100 - € 9,50

Da uve schiava (nelle sottovarietà grossa, gentile, grigia e meranese) 95%, lagrein 5%. Acciaio. Rosso rubino chiaro. Buoni i profumi fragranti di piccoli frutti rossi, corrispondente in bocca; buona acidità e aromi tesi ma dolci sebbene il sorso sia assolutamente secco. Media persistenza. 

Un vino semplice e di grande beva.

Alto Adige Pinot Bianco Athesis 2018 

91/100 - € 14

Da uve pinot bianco. Una parte fermenta e matura in legno sûr lie. Paglierino intenso, naso molto spinto e particolarmente aromatico a ricordare la pesca bianca tabacchiera, note floreali di ylang ylang e sciroppo d’ananas. In un secondo momento sprigiona note di lavanda. In bocca predomina la tostatura dolce dall'aroma di vaniglia, ancora un po’ nervosa con cenni verdi. Il gusto è salato, bell’equilibrio con la freschezza. Liquirizia in chiusura. Ottima persistenza. 

Disponibile da aprile 2020.

Alto Adige 1919 Riserva Extra Brut 2013 

92/100 - € 45,00  

Da uve chardonnay e pinot nero. Una percentuale dello chardonnay fermenta in barrique, il resto in acciaio e a varietà separate. Il blend riposa sui lieviti per almeno 60 mesi. Calice paglierino dorato con perlage fine. Al naso predominano la frutta secca e sentori che preannunciano una certa verticalità in bocca. I sentori fruttati sono evoluti, a ricordare la frutta appassita e secca. In bocca l'acidità la fa da padrona dando ritmo alla degustazione. Buona la persistenza. 

Il nome parla delle origini aziendali. 

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