Un grande classico: Riserva La Selvanella Melini

di Annalucia Galeone 14/01/22
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Daniele Cernilli Verticale Melini Vigneti La Selvanella Riserva
La verticale di un Chianti Classico iconico dal vigneto La Selvanella, a Lucarelli, in comune di Radda. Il nome del cru è stato il primo ad essere citato sull’etichetta di un Chianti Classico nel lontano 1969. 

Iconico ed elegante, La Selvanella Riserva della cantina Melini, marchio del Gruppo Italiano Vini, è un rosso da singola vigna tra i primi nella storia della viticoltura del Belpaese. Fin dalla prima annata, nel 1969, si menzionò in etichetta la provenienza da uno specifico vigneto, già all'epoca si era intuita la capacità dell'areale e l'importanza di indicare il territorio di origine per valorizzarne l'unicità. 

La Selvanella descrive una microarea tra le più autentiche del Chianti, è un vino avanguardista, è stato il primo cru in Toscana e uno dei primi in Italia. A Taormina Gourmet, Daniele Cernilli e Alessandro Zanette, enologo e direttore de La Selvanella, hanno guidato una partecipatissima masterclass nella quale la platea ha potuto fare un viaggio temporale attraverso la verticale di dieci annate: 1971-1986-1990-1995-1997-2004-2006-2013-2015-2016. 

L'omonima fattoria ha sede nel comune di Radda, nel cuore del Chianti Classico, a ridosso di Panzano, si estende per 138 ettari, di cui 50,5 ettari vitati a sangiovese. Il mix tra terroir, altitudine (i vigneti toccano e superano i 600 metri) ed esposizione a sud ovest, crea una felice combinazione e idealmente delimita un territorio vocato alla produzione di vini identitari e di gran qualità. Il vigneto, a corpo unico, è spettacolare, si tratta del più grande registrato nel Chianti come cru, e si sviluppa attorno alla collina, di conseguenza grazie alle esposizioni differenti all'interno della stessa tenuta di anno in anno si sceglie la porzione che meglio la interpreta. 

L'aspetto forse più caratterizzante è la varietà dei suoli. Alla Selvanella troviamo alberese fino a 450 metri, quota alla quale le marne calcaree lasciano il posto al galestro, terreno roccioso, estremamente povero in sostanza organica, ma ricco di microelementi e altamente drenante. Non c'è un clone specifico di sangiovese, le piante sono il frutto di una selezione massale che ha visto propagare già negli anni '70 antiche piante madri che erano già presenti in fattoria e che ancora oggi resistono, in tre porzioni di vigneto, piante originali con oltre 50 anni di età. 

Ha spiegato Alessandro Zanette: “La Selvanella non è un vino ad personam, è un cru espressione del territorio in cui nasce, quella dell'enologo è una figura quasi marginale, lo sa bene chi si è succeduto nel percorso di accompagnamento al vino da Nunzio Capurso a me - ha ribadito -. Lo stile è sempre lo stesso, da cinquant'anni a oggi. Il territorio, da solo, si esprime già al meglio, il potenziale è molto alto. Il fattore umano ha il suo peso, interpretiamo il territorio nel modo più puro. Le vinificazioni sono tradizionali, rispettose e poco sofisticate, la maturazione è lenta, 3 anni in botti grandi di rovere francese da 120 hl con doghe larghe 10 cm e poi un anno in vetro. Ambiente riducente e non ossidativo. Sono all'incirca 60 mila le bottiglie prodotte. La 2006 è la mia preferita” conclude Zanette.

La Selvanella è un vino longevo, sapido ed equilibrato. L'acidità prevale sui tannini. Sono evidenti le note floreali, la macchia mediterranea, le erbe officinali e balsamiche in particolare. Tra gli assaggi indimenticabile la 2006 è considerata la migliore annata dell'ultimo decennio. Ancora giovane ed equilibrata, in costante evoluzione. Non è da meno la 1986, le temperature furono più basse rispetto alla norma, è l'anno in cui la Selvanella è diventata famosa, ha sbalordito perché l'aspettativa più alta era riservata all'85. I profumi sono più evoluti rispetto alla '71, al palato è integra. La 2016 è l'ultima annata in commercio, al naso è intenso, profumi floreali e una punta balsamica. Al momento 2017 è in affinamento in bottiglia.

"Bravo è il critico che sa guardare avanti - ha concluso Daniele Cernilli -  il suo lavoro non è quello di dire ciò che gli piace in quel momento perché chi compra il vino non lo beve immediatamente e vuole avere un'idea di quello che diverrà".
 

Chianti Classico Riserva Vigneti La Selvanella 1971

95/100 – fuori commercio

Da uve sangiovese. Tre anni in botti grandi di rovere francese (120 hl). Granato molto intenso. Naso elegante, con note di liquirizia e bucce di arancia. Bocca fresca sostenuta da una sorprendente spalla acida ancora vivace. Finale lungo.
 

Chianti Classico Riserva Vigneti La Selvanella 1986

97/100 – fuori commercio

Da uve sangiovese. Tre anni in botti grandi di rovere francese. Colore granato intenso. Note evolute di confettura matura, liquirizia, china e altre essenze orientali, vira verso l'alloro. Al palato armonico, rotondo ed elegante. Finale persistente, in chiusura nota balsamica.
 

Chianti Classico Riserva Vigneti La Selvanella 1995

96/100 – fuori commercio

Da uve sangiovese. Tre anni in botti grandi di rovere francese. Granato. Al naso frutto integro e intenso, ricco e succoso, ancora giovanile. Note di sottobosco e resina. Strutturato, il tannino è appena smussato. Finale persistente. 
 

Chianti Classico Riserva Vigneti La Selvanella 2006 

96/100 - € 20,00

Da uve sangiovese. Tre anni in botti grandi di rovere francese. Rubino cupo con riflessi granati. Profilo olfattivo con note minerali e speziate. In bocca vellutato, avvolgente ed elegante supportato da un'ottima spalla acida. Tannino fine. Finale di formidabile persistenza. 
 

Chianti Classico Riserva Vigneti La Selvanella 2013

96/100 - € 20,00

Da uve sangiovese. Tre anni in botti grandi di rovere francese. Colore rubino con sfumature granato. Complesso e molto tipico al naso, con note di amarena, viola, cardamomo e affumicatura. Equilibrato. Ottimo corpo, agile ed elegante, salino, molto persistente.
 

Chianti Classico Riserva Vigneti La Selvanella 2015

95/100 - € 20,00

Da uve sangiovese. Tre anni in botti grandi rovere francese. Rubino granato intenso. Elegante e tipico all’olfatto, molto fine e nitido, con classici sentori di amarena e di viola, poi accenni di cacao e di china. Sapore teso, austero, con tannini fitti, giovanili, e una silhouette gustativa aristocratica, con un’ottima acidità a supportarne la struttura. Finale di grande lunghezza.

Chianti Classico Riserva Vigneti La Selvanella 2016

96/100 - € 22,00

Da uve sangiovese. Tre anni in botti grandi di rovere francese. Rubino granato intenso. Profilo olfattivo complesso, austero e classico, con note di viola, amarena, lieve tabacco scuro, qualche accenno speziato. Sapore teso, raffinato, agile, con corpo elegante e ben sorretto dall’acidità e tannini fitti e levigati, per un corpo aristocratico e molto tipico. Ottima persistenza finale.

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