Verticale storica Giuseppe Quintarelli, go big or go home!

di Sissi Baratella 19/11/21
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Quintarelli Family
Tre splendide annate - 1988, 1997 e 2004 - del Recioto della Valpolicella di colui che è considerato il papà di questa importante zona vinicola.  

Nel corso della Vinitaly Special Edition 202, il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella ha riservato uno spazio al vino della denominazione a cui ancora non era stato dedicato un momento ad hoc. L’occasione fa l’uomo ladro ed ecco che nel corso della fiera a Verona si presenta il momento per parlare di Recioto della Valpolicella. Il “papà” dell’Amarone? Pare di sì, ma sicuramente il più difficile e forse più caratterizzante dei vini della zona per ciò che concerne annata e vigneto. Determinante infatti sono sia la scelta delle uve sia il fatto che l’annata sia adatta alla produzione di questo vino. Dal tradizionale uvaggio territoriale, quindi, ancora una volta vediamo protagoniste le uve corvina, corvinone, rondinella e varietà altre e la produzione con l’appassimento, processo che già conosciamo grazie all’Amarone ma che in questo caso si presenta ancora più ostico e estremo. Il Recioto (almeno la teoria insegna) necessita di un appassimento più lungo e ancora più lento; condizioni che rendono il processo particolarmente “stressante” per le uve e responsabile della creazione degli aromi tipici.  

Al contempo concentrato, potente e naturalmente dolce, questo vino ha incantato per molti anni i consumatori grazie alla sua dolcezza equilibrata, a un corpo potente e una beva snella garantita dalla fresca acidità. Questo stesso vino, che costituisce le fondamenta della denominazione, oggi rischia di essere dimenticato. Il mercato non è più abituato e/o interessato a berlo, gli stessi produttori non potendolo produrre ogni anno e non trovando il giusto riscontro da parte del pubblico tendono ad abbandonarne la produzione. 

Per ricordare che il Recioto esiste ancora, qualche buona etichetta la assaggiamo anche ora e sempre volentieri, e che è importante che rimanga realtà, il Consorzio ha calato l’asso e ci ricorda che il Recioto è qui per restare.

Go big or go home… in fiera ha ospitato una verticale storica di Recioto della Valpolicella Giuseppe Quintarelli. Proprio quel Recioto che ha vinto la sfida del tempo lasciandoci tutti sognanti a bocca aperta. Annate in degustazione 1988, 1997 e 2004. Tre annate non a caso e in perfetta forma. A raccontarcele i fratelli Lorenzo e Francesco, nipoti di Giuseppe e Franca, gli amati nonni che oggi non ci sono più ma che di loro andrebbero fieri. 

Lorenzo e Francesco sono quelli che definiresti bravi ragazzi, in gamba, misurati, consapevoli della loro eredità, modesti e riconoscenti. Parlano sempre con emozione del lavoro del nonno e dei suoi valori di uomo e di lavoratore; non manca mai una parola anche per la nonna che era consigliera ufficiale e silenziosa fino a che non veniva interpellata da colui che affettuosamente tutti chiamavano Bepi e che oggi è universalmente ricordato come il padre della Valpolicella. Il produttore che (in compagnia di pochi altri) con sacrificio e pazienza, senza alcuna pretesa, ma con tenacia e fede, ne ha portato in alto il nome nel mondo.  

Come sarà il futuro dell’azienda Quintarelli, ora che il suo visionario fondatore non c’è più, ancora non lo possiamo sapere ma lo scopriremo presto grazie a questi due ragazzi che, portando avanti gli insegnamenti e i valori famigliari, non mancheranno nel metterci un po’ anche della loro visione. 

In attesa di parlarvi della Giuseppe Quintarelli di Francesco e Lorenzo, vediamo un po’ come è andata con i vini eterni di nonno Bepi. 

1988: grande annata dal naso piuttosto maturo e da una sconvolgente freschezza al palato. Un vino dal sorso elettrico, una di quelle esperienze palatali da risvegliare e ringalluzzire i sensi.  

1997: grande annata in straordinaria forma e equilibrio. Complessa, profonda, fresca e completa. Rasenta la perfezione.  

2004: grande annata (che ve lo dico a fare) ancora piuttosto timida al naso, in attesa quasi di sbocciare se confrontata alle altre. Di notevole lunghezza al palato fa pensare che la sua sia solo una posizione di rispetto per i fratelli “più anziani”.  

Recioto della Valpolicella 1988 

97/100 - per costi e disponibilità rivolgersi in azienda   

Da uve corvina, corvinone, rondinella e cabernet sauvignon, croatina, nebbiolo e sangiovese. Matura in botte di legno. Rosso intenso e impenetrabile. Bordo granato leggermente spento. Al naso si apre con note balsamiche, a ricordare un infuso di botaniche. Spezia nera, persistono note di frutta scura, dalla mora alla prugna secca. È la bocca a sconvolgere i sensi, fresca e dall’acidità intrigante. Il sorso è concentrato, il finale ricorda l’arancia rossa, il melograno, con richiami anche a frutta tropicale. Chiude con aroma di fico nero. Beva stupefacente per complessità e completezza.  

Recioto della Valpolicella 1997 

99/100 - per costi e disponibilità rivolgersi in azienda 

Da uve corvina, corvinone, rondinella e cabernet sauvignon, croatina, nebbiolo e sangiovese. Matura in botte di legno. Rosso intenso con riflessi aranciati brillanti. Al naso arrivano note di frutta secca, dalle noci alla pasta di mandorle, fino a uvetta e albicocca con una nota agrumata fresca. Balsamico, entra agile al palato, coerente e composto. Con una chiusura secca in perfetto equilibrio al residuo zuccherino. Non mancano note tostate di cacao e caffè e un ritorno fresco e piacevole che ricorda il tamarindo. Molto elegante e equilibrato.  

Recioto della Valpolicella 2004 

94/100 - per costi e disponibilità rivolgersi in azienda 

Da uve corvina, corvinone, rondinella e cabernet sauvignon, croatina, nebbiolo e sangiovese. Matura in botte di legno. Rosso dai riflessi brillanti tendenti al granato. Al naso sensazioni di concentrazione che danno profondità. Ricco in sfumature che arrivano fino a ricordare l’alloro in particolare. In bocca entra piacevolmente dolce e chiude tostato con note pulite e persistenti. Oltre a qualche richiamo ai frutti rossi c’è anche un lieve ricordo di mela cotogna, insieme a immancabili note agrumate. Bel sorso persistente.   

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