Anteprima del Brunello di Montalcino 2015 (1)

di Riccardo Viscardi 03/12/19
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Brunello di Montalcino Anteprima DoctorWine
2015: grande annata sfaccettata che esalta le diversità territoriali e climatiche di Montalcino.

Nel mese di novembre ci siamo recati a Montalcino per una parziale ricognizione sulla tanto attesa annata 2015 del Brunello di Montalcino. L’annata di cui parliamo sarà “sbloccata” commercialmente il 2 gennaio, mentre la presentazione ufficiale italiana avverrà nel mese di febbraio in occasione della manifestazione Benvenuto Brunello. 

In realtà, durante gli anni di elevazione, vari assaggi dalla botte avevano dimostrato che il grande interesse verso questa annata era assolutamente giustificato. L’andamento climatico generale è stato buono e, come sempre accade nelle belle annate, la vendemmia è stata tardiva nei versanti settentrionali e nella norma in quelli meridionali. Si è svolta dal 15 settembre al 15 ottobre, a seconda delle zone più o meno calde di Montalcino. 

Alcuni guru anglosassoni hanno fatto paragoni con le loro annate preferite, dimostrando come al solito tanto entusiasmo e poca conoscenza dell’evolversi di quelle annate così ben valutate da loro nell’anno di presentazione. I riferimenti alle annate 1997, 2000, 2007 sono veramente inappropriati e figli di una cultura muscolare e tannica del sangiovese che non ci ha mai convinto, poiché mostra dei limiti olfattivi di precoce terziarizzazione su note scure che poco si sposa con i grandi Brunelli. Le grandi annate sono la 1999, la 2001, la fresca 2004 e la 2006 che ancora oggi mostrano buone acidità, buona freschezza olfattiva, ancora sul frutto, senza derive di confetture, ceci, tamarindo e corteccia che affliggono le annate troppo calde da loro indicate. 

La 2015 grazie alla natura e all’esperienza dei produttori è diversa e particolare. Qualcuno purtroppo l’ha sbagliata proprio per cercare toni molto maturi, senza curarsi del decadimento olfattivo derivante dalla scottatura degli acini non adeguatamente selezionati in vendemmia e in cantina. Scottature derivanti da precoci defogliazioni della pianta. Comunque una non omogeneità su oltre 250 produttori è ovvia. Quello che risalta è che i bravi produttori diventano sempre più bravi e sono sempre più numerosi mentre altri arrancano intrappolati in una rigidità di conduzione di vigna e cantina troppo ancorata a una tradizione maturata in annate passate che avevano andamenti climatici diversi dalle attuali

L’annata ha avuto dei picchi di calore che erano più evidenti nel versante meridionale, dove gli smarrimenti produttivi sono maggiori mentre la zona settentrionale di Montalcino è stata premiata da questo andamento che ha dato un carattere di annata tardo-classica. Anche le leggere piogge dei primi di ottobre sono state ben assorbite dai grappoli che hanno avuto il tempo di riequilibrarsi nelle settimane successive. Quindi una vendemmia di più facile conduzione nei versanti settentrionali che meridionali. Un’annata che ha visto in primo piano l’uso di metodi di selezione delle uve sia meccanici che ottici sui nastri e non solo; l’attenta cernita degli acini più che dei grappoli ha fatto la differenza, come tonalità di colore, sempre più vive e brillanti, come trama tannica e soprattutto con delle pulizie olfattive e intensità sul frutto che ben hanno sopportato la maturazione in legno, mantenendo freschezza e complessità estremamente interessanti. 

Per chi ha lavorato bene, con scienza, conoscenza e il giusto apporto tecnologico una meravigliosa annata. 

Piccola chiosa finale dolce-amara. Sull’annata 2015 il giornalista americano James Suckling ha elevato Montalcino a migliore zona mondiale assegnando a ben 11 Brunello 2015 il punteggio di 100/100. Da un lato ne sono felice, visto il mio amore per questo territorio; l’amaro deriva dal fatto che i 100 punti sono molti di più dei 99 (solo 2) e dei 98 (che sono 4) e questo è statisticamente molto improbabile, non vorrei che ci fosse troppo entusiasmo verso i 100 e mi porgo una domanda: quanti massimi punteggi ci saranno con l’annata 2016 che molti produttori ritengono migliore?

Per concludere un sentito ringraziamento ai produttori che ci hanno inviato i loro campioni sottoponendoli al nostro giudizio e a Fabio Tassi con l’enoteca La Fortezza per l’assistenza che ci ha dato per la degustazione. Grande professionalità e disponibilità. Un ringraziamento personale a Fabrizio Bindocci, Presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, per l’interesse mostrato verso la nostra iniziativa e agli sforzi, resi vani dalla burocrazia delle commissioni, che ha fatto per portarla in ambito consortile.

Domani e dopodomani pubblicheremo la classifica dei 20 vini che più hanno impressionato la nostra commissione, guidata dal direttore Daniele Cernilli con la caporedattrice Stefania Vinciguerra e il sottoscritto, in questa parziale degustazione dell’annata.

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