Incontri Rotaliani 2019: star il Teroldego

di Sissi Baratella 06/06/19
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teroldego Incontri Rotaliani 2019
Interessante kermesse ricchissima di incontri culturali legati al territorio, all’accoglienza e all’enogastronomia.

Il Consorzio Turistico Piana Rotaliana Königsberg e l’Associazione Culturale Alteritas Trentino, in collaborazione con Civiltà del Bere hanno organizzato, nei giorni 12 e 13 maggio, gli Incontri Rotaliani, Teroldego & Vini di Borgogna, interessante kermesse ricchissima di incontri culturali legati al territorio, all’accoglienza e all’enogastronomia.

L’evento

L’iniziativa nasce per valorizzare un territorio vinicolo e turistico, quello della Piana Rotaliana, attraverso il confronto e l’incontro con persone, culture e vini di altre regioni vinicole del mondo. L’edizione 2019 ha visto protagonisti, accanto a studiosi e produttori del territorio trentino, un’importante delegazione francese dalla Borgogna, luogo di innegabile successo che non ha bisogno di presentazioni. Oltre alle conferenze, da parte di esponenti sia italiani che francesi, master class (su prenotazione e a numero chiuso) guidate da esperti del settore come Alessandro Torcoli e Roberto Anesi, l’evento prevedeva anche, in entrambi i giorni, un walk around tasting al quale l’affluenza non è mancata.

Il territorio

La Piana Rotaliana coinvolge i comuni trentini di Mezzocorona, Mezzolombardo e San Michele all’Adige; si tratta di un “fazzoletto” di terra pianeggiante incastonato tra le montagne. Due sono i corsi d’acqua che attraversano la piana e hanno contribuito negli anni a caratterizzare la composizione dei suoli: il noto fiume Adige e il torrente Noce (il cui corso è stato deviato a metà 1800).

I vigneti sorgono su un terreno prevalentemente di natura sabbiosa e limosa, accanto a macchie di suolo di natura calcarea e vulcanica. La presenza di componente sabbiosa e limosa è variabile e si assottiglia man a mano che ci si allontana dai corsi d’acqua a favore di suoli meno profondi e rocciosi. La composizione varia così come l’esposizione e le ore di luce solare diretta al giorno; questi elementi variabili fanno sì che in Piana Rotaliana l’espressione territoriale dei vitigni sia un dato di fatto e non solo un’aspirazione.

Il Teroldego e la sua Doc

L’uva maggiormente rappresentativa di questo territorio, e anche quella soggetta al maggior numero di interpretazioni, è il teroldego di comprovata parentale con il pinot noir. Interessante curiosità è che la denominazione Teroldego Rotaliano Doc è stata, nel 1971, la prima doc varietale a essere riconosciuta in Trentino, una doc i cui confini naturali sono delimitati proprio dai corsi d’acqua sopracitati. Il teroldego va considerata un’uva sui generis (così lo descrivono Rosa Roncador e Alessandro Torcoli nella presentazione dell’evento) che sa essere forte e delicata allo stesso tempo e può essere interpretata in rosa o in rosso, normale o riserva, vinificata in acciaio, in legno o, perché no, in anfora.

Il futuro e i Capitano Coraggiosi

Se è vero che la storia della viticoltura in Piana Rotaliana è millenaria e alcune delle aziende vinicole che la popolano sono sorte a partire dal 1800, ora giunte alla V generazione, è anche vero che questo territorio non ha mai smesso di interrogarsi sul suo futuro nella costante ricerca di stimoli e novità. Su questa spinta nasce il movimento Teroldego Evolution, ovvero un gruppo di giovani viticoltori che credono nel loro territorio e nel teroldego con l’obiettivo di andare sempre avanti, crescendo in tecnica e valorizzazione di territorio e prodotto.

Con un range di età che va dai 27 a poco più di 40 anni, loro sono i “Capitani Coraggiosi”, così li hanno soprannominati nel titolo della masterclass a loro dedicata. Rientrando perfettamente nel loro range di età sento il dovere di raccontarveli. Lo farò brevemente insieme ai loro vini.

Emilio Zierock, dell’azienda biodinamica Foradori, e il suo Lezèr 2018, un vino che lui definisce spensierato, deriva da una breve macerazione, viene vinificato poi in bianco. Non un vero rosato ma un Teroldego “leggero”, lezèr.

Lezèr Vigneti delle Dolomiti 2018 - Foradori 

85/100 - € 12,50

Da uva teroldego. Acciaio. Rosso cerasuolo trasparente. Al naso ricorda la ciliegia con accenni più dolci di fragola. Muovendo il vino nel bicchiere regala anche qualche richiamo tropicale riconducibile al mango. In bocca è fresco e acido di primo acchito, compatto non si disperde in bocca. Scivola facilmente via richiamando nell’immediato un secondo sorso.

 

Giulio Martinelli, della Cantina Martinelli, nel 2010 si trasferisce con il fratello Andrea da Roma a Mezzocorona e riprendono in mano l’azienda di famiglia. Single Barrel 2016 è singolare, come la loro storia.

Single Barrel Teroldego Rotaliano 2016 - Cantina Martinelli 

88/100 - € 10,00

Da uva teroldego. Matura in un’unica botte di rovere da 30 hl. Colore impenetrabile. Al naso il frutto è nero e maturo, quasi sotto spirito; la bacca di ginepro, una leggera speziatura e qualche accenno balsamico lo impreziosiscono. La bocca corrisponde, è calda e avvolgente, acidula con tocchi di bacche selvatiche e incenso.

 

Elisabetta Donati, dell’azienda agricola Donati Marco, presenta il cru Bagolari in una delle annate più rappresentative; va fiera della sua classicità.

Bagolari Teroldego Rotaliano 2016 - Donati Marco 

91 - € 12,00

Da uva teroldego. Maturazione in legno. Colore intenso concentrato. Al naso è speziato con note di piccoli frutti neri perfettamente maturi, al punto da emanare dolcezza. La bocca è elegante e rotonda, armonica grazie alla presenza di un aroma di oliva nera che dà sapidità e tensione. La robustezza del tannino è perfettamente integrata.

 

Francesco Devigili, della Cantina De Vigili, attuale presidente del gruppo di giovani produttori presenta Ottavio 2016, dal cru storico Vigna Pasquari e da piante di oltre 50 anni di età.

Ottavio Vigna Pasquari Teroldego Rotaliano Riserva 2016 - Cantina De Vigili 

91/100 - € 29,00

Da uva teroldego di vigne di oltre 80 anni. Matura in botte. Il colore è rosso intenso con richiami violacei sui bordi. Al naso ricorda una spremuta di mirtillo, dolce e acidula allo stesso tempo; la speziatura è sempre sui generis tra la vaniglia, dolce, e il chiodo di garofano, intrigante. In bocca è teso e composto. La dolcezza trasferita dal legno al vino rende elegante la sua permanenza sul palato, notevole la persistenza.

Giulio de Vescovi, di De Vescovi Ulzbach, presenta Vigilius 2016. Nel 2003 Giulio rilancia l’azienda, di famiglia dal 1708, partendo dalla “restaurazione” dei vigneti.

Vigilius Teroldego Rotaliano 2016 - De Vescovi Ulzbach 

89/100 - € 26,00

Da uva teroldego. Matura in barrique e in ceramica. Colore rosso intenso caratteristico. Al naso il tocco è floreale, in particolare la viola e la rosa, che prevalgono su un più timido frutto nero selvatico. È la bocca a farla da padrona dove in armonia si alternano note acidule a morbidezza e rotondità. Una danza circolare tra succulenza, pulizia e grande beva.  

 

Rudy Zeni, dell'azienda agricola Zeni Roberto, è il più “anziano” del gruppo, lo dicono gli altri capitani coraggiosi con affetto e simpatia. Presenta Ternet Schwarzhof 2016.

Ternet Schwarzhof Vigneti delle Dolomiti Teroldego 2016 - Zeni Roberto

88/100 - € 19,00

Da uva teroldego. Maturazione 12 mesi in barrique. Colore porpora intenso, al naso è gradevolmente balsamico con accenni alle erbe officinali. Il frutto è piccolo e nero, un mirtillo maturo, avvolto da un’equilibrata sensazione di legno mediamente tostato. In bocca è fresco, balsamico e speziato; si muove elegantemente compatto nel bicchiere.

 

Lisa Maria Endrici, Cantina Endrizzi, affascinata da marketing e comunicazione racconta come sono nati l’idea e il nome della selezione di famiglia Leoncorno 2015.  

Leoncorno Teroldego Rotaliano Superiore Riserva 2015 - Endrizzi

88/100 - € 18,00

Da uva teroldego. Matura prima in barrique e poi in botte grande. Rosso compatto, si presenta al naso maturo e pieno. Le sue note sono complesse e i sentori intensi; spezia e accenni alla liquirizia si alternato ai frutti di bosco. La bocca è balsamica, la sua struttura importante e complessa è ingentilita da un gusto rotondo, buona lunghezza e grande beva.

 

Paolo Dorigati, cantina Dorigati, punta tutto sull’esaltazione del singolo appezzamento insieme al cugino Michele. Presenta Luigi 2015, dedicato al trisnonno fondatore dell'azienda.

Luigi Teroldego Rotaliano Riserva 2015 - Dorigati

90/100 - € 27,00

Da uva teroldego dal vigneto Sottodossi. 12 mesi in barrique. Rosso scuro e intenso. Il naso è preciso e concentrato, ricorda piccoli fruttini neri. Creano movimento le note di cioccolato che emergono talvolta. In bocca torna il frutto, questa volta in confettura, sostenuto da un’importante acidità e dalla freschezza. È succulento e invitante, teso e persistente, reso intrigante da una nota speziata equilibrata e non stucchevole.

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