Una rinascita felice
Nel 1975 un agronomo britannico, Colin Fraser, armato di coraggio e lungimiranza, decise di investire in questo terreno che si trova a 600 metri di altitudine con un clima dalle forti escursioni termiche e un terreno sassoso, che drena naturalmente. Riuscì a creare un bellissimo vigneto, molto scosceso, dal quale ricavò grandi soddisfazioni, e un’ampia esperienza che descrisse nel suo libro Working with Bacchus.
A innamorarsi del progetto e della sua qualità fu poi Kika Santaroni, originaria dell’Oltrepò Pavese, moglie di un avvocato romano e donna dal carattere forte e deciso, che diede alla Tenuta una seconda rinascita, proprio come suggerisce il suo nome “Poggio Fenice”. Rilevò, nel 1992, l’appezzamento di circa 5 vitati, per dedicarcisi a tutto tondo. Partì proprio dalla cura della terra e del vigneto, con importanti lavori di reimpianto e ristrutturazioni enologiche, e per trovare l’eccellenza in cantina scelse una giovane ma già esperta enologa, Chiara di Lullo.
Creano ad oggi due principali Igt Laziali, un bianco con 100% di sauvignon, l’Alaia, ed un rosso chiamato Nibbio. '; $art = str_replace("http://doctorwine.it","https://www.doctorwine.it",$art); $art = str_replace("http://www.doctorwine.it","https://www.doctorwine.it",$art); echo $art; ?>
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