Seminario Rossi Mediterranei, incontro tra i grandi rossi del centro sud

di Flavia Rendina 01/10/20
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Seminario Rossi Mediterranei DoctorWine
Un percorso che si articola dall’Umbria alla Basilicata, senza dimenticare la Sardegna, e che coinvolgerà anche alcuni tra i più importanti vitigni rossi d’Italia.

Quando si parla di cultura mediterranea si fa in realtà riferimento a una molteplicità di territori, tradizioni, civiltà, tutte accomunate però dalla presenza viva e vissuta del mare nostrum, culla della civiltà occidentale. Per millenni il mare Mediterraneo ha rappresentato la sede di incontri e scontri politici e commerciali, favorito scambi di usi, costumi e conoscenze agricole e artigianali, andando di fatto a determinare la storia politica, civile e culturale dell’Occidente.

Una cultura che non si è ovviamente limitata alle zone costiere, ma ha raggiunto le aree più interne, “mediterranee” nel vero senso etimologico del termine, da medius, medio e terra, terra, quindi di regione lontana dal mare, tutta compresa entro terra, sinonimo quindi di continentale e contrapposto a marittimo, determinandone le attività e le tradizioni.

Ripercorrere le contaminazioni della cultura mediterranea e l’effetto che hanno avuto nei diversi territori vitivinicoli dal centro al sud Italia è proprio la missione del seminario “Rossi mediterranei” del 4 ottobre, un percorso che si articola dall’Umbria alla Basilicata, senza dimenticare la Sardegna, autentica culla della viticoltura mediterranea come dimostrerebbero i più recenti studi, avvalorati dalla presenza, ancora oggi visibile, di vite selvatica nella regione e dal livello di progresso delle antiche popolazioni dell’isola, che certamente vinificavano già dall’età del Bronzo.

Un percorso che coinvolgerà anche alcuni tra i più importanti vitigni rossi d’Italia. Dal cannonau, uva i cui studi di biologia molecolare sulle varietà isolane ne affermano, una volta per tutte, l’origine sarda al 100%, e non spagnola o francese come si era affermato fino a poco tempo fa dalle comparazioni con la garnacha o grenache. L’aglianico, il nebbiolo del sud come viene spesso etichettato, che in Basilicata diventa il re del Vulture, terra vulcanica dove ha trovato il suo habitat d’elezione, anche se le sue origini sono greche e il suo primo luogo di insediamento in Italia è la Campania, dove lo troviamo protagonista assoluto della Docg Taurasi, in provincia di Avellino, in vini possenti e tannici, che richiedono almeno tre anni di invecchiamento. E, ancora, il sagrantino, vitigno autoctono dell’Umbria ed in particolare della zona di Montefalco, in provincia di Perugia, territorio al quale di lega almeno a partire dall’anno Mille, come attestano documenti di storia della viticoltura locale. Un’uva che non ha parenti in giro per il mondo e che si distingue per il suo essere tra le più ricche di polifenoli al mondo, quindi foriera di vini sempre distinguibili e ricchi di personalità. Presenti in blend anche il piedirosso (o pere 'e palummo per la particolare colorazione del rachide), uva autoctona tra le più diffuse in Campania dove dà il meglio di sé sui territori vulcanici, e il primitivo, il “muscoloso” e colorato vitigno del sud, dalle antiche origini balcaniche. Infine, non poteva mancare all’appello uno dei vitigni più rappresentativi della nostra tradizione enologica, autentico “prezzemolino” dei territori vinicoli del centro Italia (e non solo): il sangiovese. Un vitigno duttile, capace di dare risultati molto diversi a seconda del territorio di provenienza, ma sempre di indiscussa qualità, come nella versione umbra che assaggeremo, di cui ha gettato le fondamenta per la nascita di un grande territorio enologico.

Ecco i vini in degustazione che, nel rispetto dell’annata e della tipologia, verranno serviti in ordine sparso dal punto di vista geografico:

  • Villa Matilde Avallone: Roccamonfina Cecubo 2018
  • Marisa Cuomo: Costa d'Amalfi Furore Rosso Riserva 2016
  • Lungarotti: Torgiano Rosso Vigna Monticchio Riserva 2016
  • Argiolas: Turriga 2016
  • Tenute Dettori: Dettori Rosso 2015
  • Paternoster: Aglianico del Vulture Rotondo 2017
  • Re Manfredi - Terre degli Svevi: Aglianico del Vulture Superiore Vigneto Serpara 2016
  • Villa Raiano: Taurasi 2015
  • Quintodecimo: Taurasi Vigna Quintodecimo Riserva 2014
  • Scacciadiavoli: Montefalco Sagrantino 2016
  • Arnaldo Caprai: Montefalco Sagrantino Collepiano 2016
  • Tabarrini: Montefalco Sagrantino Colle alle Macchie 2016

Seminario “Rossi Mediterranei”
Domenica 4 ottobre ore 17:00-18:00 - Sala Cartesio

Per acquistare il biglietto a questo seminario: https://shop.doctorwine.it/prodotti/eventi/rossi-mediterranei-0410-h-1700-sala-cartesio

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