The Iron Baron

di Daniele Cernilli 29/08/22
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Francesco Ricasoli foto di apertura di Kolner Weinkeller
L’attuale Barone di Ferro, discendente di “quel” Bettino Ricasoli, è Francesco Ricasoli, che con orgogliosa determinazione ha riportato sugli allori i vini del Castello di Brolio.

Uso l’inglese nel titolo solo perché fa rima e trovo divertente la cosa. Il Barone di Ferro fu Bettino Ricasoli, Presidente del Consiglio del neonato Regno d’Italia nel 1861-62, succedendo a Cavour, e nel 1866-67, ai tempi della Terza Guerra d’Indipendenza. Era anche l’erede delle tenute di famiglia che avevano nel Castello di Brolio, a Gaiole in Chianti, il loro “centro di comando”. Brolio e i dintorni erano un vero e proprio feudo, assegnato ai Ricasoli dall’imperatore Arrigo VI nel 1187.

Perché vi racconto tutto questo? Perché secondo me bisogna contestualizzare e quando si parla del Castello di Brolio e dei Ricasoli va detto che ci riferiamo a una famiglia nobile di antichissime origini e anche di una produzione di vino che lì c’è sempre stata, come per la Romanée Conti e per pochi altri posti al mondo. Dal che deriva che Brolio è indiscutibilmente il cru storico del Chianti Classico e la cosa è stata sempre riconosciuta almeno fino agli anni Sessanta del Novecento. Poi, per motivi vari, le cose sono cambiate per una trentina di anni, fino a quando Francesco Ricasoli, che faceva altro nella vita e aveva di fatto rinunciato a occuparsi della produzione vitivinicola, che nel frattempo era stata ceduta ad altri (ma non i vigneti per fortuna), decise che non si poteva ammettere che il nome del Chianti Classico Brolio finisse nelle mani di un produttore di liquore allo zabaione. 

Riuscì, con incredibili difficoltà, a riprendersi il marchio, anche con i buoni uffici di Lapo Mazzei, che era presidente del Consorzio del Chianti Classico, proprietario del Castello di Fonterutoli, ma soprattutto presidente della Cassa di Risparmio di Firenze, indebitandosi fino al collo, ma con l’orgoglio di dire che i Ricasoli erano davvero tornati a fare vino a Brolio. Eravamo nel 1993. Chiamò a collaborare con sé Filippo Mazzei, figlio di Lapo e amico fraterno, e Carlo Ferrini, enologo, agronomo, che stabilì proprio a Brolio il suo quartier generale. 

Da allora sono passati trent’anni. Sperimentazioni, ricerche, vigne ripiantate con criteri diversi dal periodo precedente, con studi e selezioni sul Sangiovese, sui suoli, sui portainnesti. E lentamente Brolio e i suoi vigneti sono magicamente tornati a essere ciò che erano sempre stati: i cru storici del Chianti Classico. 

Oggi i vini sono straordinari, quelli della vendemmia del 2019 in particolare, ma è almeno dal 2016 che risultati strepitosi si ripetono con continuità, Il Chianti Classico Gran Selezione Castello di Brolio, i single vineyards Colledilà, Ceni Primo e Roncicone, il Casalferro, da uve Merlot, e i Chianti Classico Brolio Bettino, sono tra i migliori in assoluto di tutto il territorio chiantigiano, ognuno nella sua categoria. 

Seguo da tanti anni questa evoluzione e questa vera avventura, umana ed enologica, e voglio celebrare i tre vini che negli ultimi anni mi hanno davvero colpito oltre che la tradizionale e orgogliosa determinazione di Francesco, vero erede dei Ricasoli e vero Iron Baron. Sono questi.
 

Ricasoli 1141 Castello di Brolio
Chianti Classico Gran Selezione Colledià 2016

97/100 - € 60

100% Sangiovese. 18 mesi in tonneau. Rubino granato intenso e vivo. Straordinario profilo olfattivo, complesso e raffinato, avvolgente, con frutto di estrema nitidezza. Sentori di visciola, cassis, spezie dolci, tabacco e humus. Sapore pieno e composto, elegantissimo, teso, davvero splendido, con un finale di eccezionale persistenza. Grande vino.
 

Ricasoli 1141 Castello di Brolio
Chianti Classico Gran Selezione Ceni Primo 2018

98/100 - € 60

100% Sangiovese. 18 mesi in tonneau. Rubino granato molto intenso e vivo. Complesso, avvolgente ed etereo, molto fine, con note fruttate ben delineate attraverso note di marasca, ciliegia, mora, poi accenni di spezie dolci, humus e tabacco. Sapore pieno, potente, ricco ed elegante al tempo stesso, caldo, con tannini fitti, diffusi e vellutati. Finale di grande persistenza. 
 

Ricasoli 1141 Castello di Brolio
Chianti Classico Gran Selezione Colledià 2019

98/100 - € 60

100% Sangiovese. 18 mesi in tonneau. Rubino molto intenso e luminoso. Etereo con profumi di arancia rossa, ciliegia, lampone, viola e accenni speziati in sottofondo. Sapore composto, vellutato, di grande equilibrio, con tannini perfetti in un corpo molto armonico. Finale davvero interminabile. Grande versione.

 

La foto di apertura è tratta da Kölner Weinkeller.

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