Vittima dei pregiudizi

di Riccardo Viscardi 12/12/22
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Discovery nero d'avola 2022
Ci riferiamo al Nero d’Avola che, come ha dimostrato la recente manifestazione Discovery Nero d’Avola, può avere mille facce possibili, ben lontane dalla vecchia immagine di vino rustico e muscoloso. 

Anche nel mondo vino i pregiudizi sono duri a morire. Potremmo elencare cantine, zone di produzione, enologi, vini che sono stati vittime di questi atteggiamenti da parte della critica e del pubblico o di uno dei due. Non mi era accaduto di constatare che ciò accadesse per un vitigno, per di più tra i più importanti e storici per una regione intera. Sto parlando del Nero d’Avola che ha attraversato tutte le “rivoluzioni” enologiche della Sicilia degli ultimi quarant’anni senza riuscire a scrollarsi di dosso l’immagine di una certa rusticità olfattiva e di una trama gustativa muscolare e quasi informe nella sua densità con tannini spesso scontrosi. 

Nonostante la presenza di molti produttori che lo hanno “nobilitato” nel tempo con vini di grande qualità (noi stessi ne segnaliamo molti nella Guida Essenziale ai Vini d’Italia), l’immagine è rimasta questa ed a fronte di una superficie produttiva molto ampia, rimane il vino meno degustato nelle grandi kermesse sulla Sicilia enologica. 

Recentemente la Doc Sicilia ha organizzato una tre giorni dedicata al Nero d’Avola per esaltare il lavoro fatto dai produttori su questo vitigno, sulle nuove interpretazioni legate ai territori di provenienza e all’influenza delle altitudini sulle caratteristiche del vitigno. Si potrebbe discutere molto sulla metodologia scelta, dove la differente vinificazione e tipologia di invecchiamento dei campioni assolutamente anonimi (perché?) presentati creava differenze sicuramente maggiori della tesi da dimostrare; ma parliamo dei risultati. 

Molto confortanti, con il Nero d’Avola che si mostra molto duttile e sensibile ai cambiamenti di terreni ed altezze e vinificazioni o invecchiamenti; ci sono sempre quelli densi e potenti con olfatti di pasta olive, capperi e note scure, ma anche vini floreali e fruttati con una beva semplice e verticale, altri con macchia mediterranea e frutti rossi, altri agrumati. La fase gustativa è sempre con tannini educati anche se giovanili e una beva articolata e mai stucchevole. Insomma ci sono Nero d’Avola molto diversi che aspettano solo di essere scoperti. Impossibile non trovare quello su misura per ognuno di noi.

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