La Barcaccina Vada, ristorante con i piedi nell’acqua

di Paolo Valdastri 10/07/19
2004 |
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La barcaccina titolari
Un locale dove il cliente di sente a casa di un amico che gli offre pesci meravigliosi e una carta dei vini articolata e interessante.

Si dice che un grande vino rosso si fa in vigna, ovvero con una grande e perfetta uva. Così un grande piatto di pesce si fa in mare, con una grande e perfetta materia prima. C’è una grande verità in questa affermazione, ma è anche indiscutibile che poi la mano dell’enologo, in cantina, può esaltare o umiliare un vino e così la sapienza o l’insipienza di uno chef, in cucina, può fare altrettanto con un ottimo pesce.

Siamo a Vada, su una bianca spiaggia tra Castiglioncello e Cecina, a quindici minuti di auto dal famoso distretto del vino di Bolgheri.  Qui Hamid Meridja, nato ad Algeri, ha messo radici solide e fruttuose. A Londra ha conosciuto Maila Musto da Rosignano ed è stato subito amore e richiamo del sole e del mare toscano. Hamid è un perfetto padrone di casa. Sarebbe riduttivo chiamarlo maître, perché con le sue maniere delicate ed eleganti  mette subito  chiunque a proprio agio. Il cliente si sente a casa di un amico che gli offre pesci meravigliosi e una carta dei vini così articolata che è impossibile non soddisfare i  gusti personali. 

Il locale è ampio, arioso e articolato. La grande sala è adatta ai pranzi invernali. In estate si può sedere in riva al mare, sulla spiaggia accanto agli ombrelloni, oppure nella panoramica ed elegante terrazza che si affaccia sul porticciolo di Vada.

In cucina Maila è in simbiosi con il mare e tratta il pescato con amore, mano delicata e  perfetta sicurezza. Ogni pesce trova la sua giusta interpretazione con cotture assolutamente centrate. Le preparazioni  hanno la giusta dose di contemporaneità, lo slancio della delicatezza e il rispetto dei sapori di base.

Il menu spazia dalle crudità di mare e tartare di pescato ai calamari ripieni con salsa di frutti di mare, mentre tra i primi troviamo, tra l’altro, i maltagliati fatti in casa con le triglie (siamo a Livorno e non possono mancare),  le linguine con calamaretti di fondale e salvia, gli spaghetti aglio olio peperoncino e scampi.

Per il secondo vale la pena di scegliere nel fornitissimo carrello del pescato del giorno, tra orate, spigole, capponi e gallinelle, scampi e gamberi rossi e spesso astici selvaggi, quelli blu. Altrettanto appetibili sono i fritti misti oppure il bollito di crostacei, pesce e molluschi alla catalana con maionese di casa.

I dolci sfidano ogni resistenza da dieta, a cominciare dal semifreddo al pistacchio lavico di Bronte, o il soffice di ananas e cioccolato bianco, mandorle e salsa di fragola.

Per chi segue diete particolari sono previsti piatti vegetariani, vegani, per celiaci o intolleranti. Anche la carne è presente, per chi non volesse rinunciare a un grande Bolgheri Superiore dalla fornitissima carta dei vini.

Menu di 5 portate a 50€ che corrisponde anche al prezzo medio di una buona e completa cena.

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10/07/19 Redazione




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