Rovello 18, tranquillo rifugio milanese

di Iolanda Maggio 17/02/21
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Rovello 18 milano - la sala
Lo chef Michele De Liguoro guida con sapienza questo affidabile locale storico, con un sapiente mix di specialità milanesi e cucina classica italiana.

“Un posto dove la tranquillità e la buona cucina sono di casa” recita l’apertura della loro storia sul sito web del ristorante. Un ambiente semplice ma curatissimo nei dettagli e io sono un’amante di quei posti dove c’è amore per l’arte (bei quadri alle pareti), delle stoviglie (deliziosi i bicchieri colorati a tavola) e dove ogni dettaglio non è lasciato al caso. 

L’ambiente è semplice e la cucina punta su un’attenta selezione delle materie prime, presentate senza troppe elaborazioni. Dal menu fanno capolino alcune specialità milanesi, sebbene la maggior parte dei piatti sia di impronta classico-italiana. Una tradizione che nasce nel 1950 quando già Pierino, il bisnonno degli attuali proprietari preparava piatti legati al territorio.

Nel 2002 Cinzia inizia una nuova avventura: assieme al suo compagno Gualtiero, amatore e intenditore di vini, col dna dell’oste nelle vene, apre il Rovello 18, in via Rovello 18 appunto, dove viene proposta una cucina ricercata e genuina accompagnata da una ricca e selezionata cantina. Michele, figlio di Cinzia, nasce e cresce tra i fornelli dei ristoranti di famiglia e sceglie di continuare la tradizione familiare, imparando le ricette tramandate.


La cucina è quindi ora nelle solide mani dello chef Michele De Liguoro, che prosegue con determinazione questa tradizione con un occhio sì ai grandi classici milanesi come il riso al salto e la cotoletta (vero e proprio orecchio d’elefante di quelli che il piatto non basta a contenerlo), i mondeghili e il coniglio negà ma con piatti che abbracciano anche specialità di altre regioni come la cacio e pepe o il vitello tonnato. 

Dopo diverse esperienze all’estero che hanno arricchito la sua professionalità, ritorna per prendere in mano la gestione della storica trattoria spostata da qualche anno in Via Tivoli 2, il locale è su due piani ed è un punto di riferimento per i milanesi doc.

Ci torno tutte le volte che capito a Milano e ogni volta è un piacevolissimo ristoro al quale non rinuncio, come una coccola. Nella mia ultima visita ho assaggiato la loro ottima tartare accompagnata con focaccia bianca calda e polenta fritta con xistora (deliziose salsiccette). Come primo piatto ne prendo uno solo dato che non rinuncerò ai secondi ed ecco arrivare un’eccezionale risotto al salto servito con fonduta di taleggio. 

Coi secondi si arriva al clou del cosiddetto comfort food con la cotoletta alla milanese, 30€ in carta ma ne vale ogni centesimo. Strepitosa e basta per due persone. Ma non contenta ovviamente mi lascio tentare anche da un altro classico il coniglio disossato negà con purè, una variante del rustin negà che è fatto con carne di vitello ma il “mio” piatto ha come principe il coniglio, con la preparazione “negà” ovvero “annegata”. Bocconcini cotti lentamente in padella serviti con la salsina densa e succulenta che si crea nel fondo del tegame e ogni singolo morso intinto del delicato e soffice purè di patate fa chiudere gli occhi e venire la pelle d’oca come davanti ad un Monet e scusate il paragone ardito ma per gli amanti della cucina fatta bene la sensazione è proprio quella.

La chiusura è un tripudio di calorie ma siamo al nord, fa freddo, ci sta...ed ecco lo zabaione servito freddo con i biscotìn de Prost ossia i biscottini di Prosto, dei frollini al burro semplici e friabili tipici della Valchiavenna, da inzuppare abbondantemente e senza farsi scrupoli nella crema. Ultimo peccato di gola è la torta Cinzia al cioccolato, leggerissima in confronto allo zabaione ma altrettanto buona e servita con della panna montata al momento. 

Quindi bando alle ciance, siamo sicuramente in una delle migliori trattorie della città, in pieno centro e dove si trova una solida, ottima e piacevolmente corroborante cucina, vini per tutte le tasche e per ogni gusto e dove si spende incredibilmente “poco” per la qualità che riescono a portare a tavola. Per dirla alla milanese “Cà casca, cens cessa, teren ten” (la casa crolla, il denaro finisce ma il terreno rimane)...e qui il terreno è più che solido. Complimenti!

Rovello 18
Via Tivoli, 2
20121 Milano
Telefono : +39 02 7209 3709
Email : rovello18@gmail.com
Sito web : http://www.rovello18.com
Menù: https://www.rovello18.it/menu
Facebook: https://www.facebook.com/Rovello18
Instagram: https://www.instagram.com/rovello18/
Prenotazioni: ttps://connect.shore.com/bookings/rovello-18/services?locale=it&origin=standalone
Negozio online: https://www.rovello18.it/store
 

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