Song, pezzetti di cuore nel cuore di Roma

di Iolanda Maggio 08/12/21
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Song Roma Sala
Cucina etnica di alto livello, piatti eseguiti a perfezione, gran cura dei dettagli e personale all’altezza. Come trascurare questo viaggio virtuale ad Hong Kong?

Chiudete gli occhi con me e immaginate di essere a Hong Kong, il suono dello zheng di sottofondo, i profumi inebrianti delle cucine che corrono per le stradine dell’antichissimo porto che è stato crogiolo per secoli delle etnie più variegate, i colori accesi della moderna metropoli accanto ai gesti eleganti e misurati dei rituali che si perdono nella notte dei tempi, le immagini delicate di donne in preziosi cheongsam che servono tè malassate con quelle del caotico traffico di una delle città più popolose del mondo. 

Bene, entrando da Song, aperto da meno di un anno nel cuore del quartiere Prati a Roma verrete catapultati in tutto questo. Una sala elegante e bellissima di velluti, luci soffuse e studiate ad arte per creare un fascinoso chiaroscuro alle sculture alle pareti. I tavoli apparecchiati con molto gusto nella loro essenzialità e la melodia delicata della musica di sottofondo. La cucina a vista e il personale gentile. Tutto, ma proprio tutto, contribuisce a creare la magia.

Nato lì dove c’era già uno storico ristorante cinese molto conosciuto, Song ne rileva il posto e supera la prova a pieni voti portando, a mio parere, una sferzata di energia e qualità al panorama della cucina etnica capitolina notoriamente non così brillante. 

Al preludio tanto impattante fa da contraltare una cucina davvero all’altezza. Poche volte qui in Italia sono riuscita a ritrovare il ricordo di quei sapori provati nei viaggi che mi hanno portata fino alle porte della Cina seppur non inoltrandomi mai in quella sterminata nazione. 

Dopo essere tornata due volte in questo ristorante, ho avuto davvero l’impressione di una cura molto sentita nel trasmettere un po’ di questa cultura culinaria così straordinaria al cliente e ne sono uscita entrambe le volte decisamente soddisfatta. Ma veniamo ai piatti: 

Uno stuzzicante triangolino di sfoglia fritto con salsa di pollo e curry ve lo consiglio come piccolo assaggio iniziale. 

Imperdibile è la loro selezione di dim-sum, ve ne arriverà una selezione di cinque o sei assaggi che sono uno più delizioso dell’altro. Il mio preferito è sicuramente quello ripieno di maiale e brodo, da mangiare in un solo boccone per godere appieno dell'esplosione di sapore sul palato. Seguono quelli all’astice con impasto al tè matcha cotti al vapore; ripieni di capasanta e gamberi; quelli in pasta cristallo con spinaci e gamberi, ricoperti da un filetto di branzino e gli ultimi due, non meno buoni, funghi e tartufo e anatra alle cinque spezie. Una carrellata sensazionale di bocconcini preparati rigorosamente a mano, al momento e portati in tavola uno dopo l’altro in un susseguirsi e rincorrersi di gusti delicati ma intensi al tempo stesso.

Passando ai bao ripieni, ho assaggiato quelli d’anatra e al maiale caramellato, notevoli, anche per dimensione, uno in due è più che sufficiente per poter proseguire nel viaggio. 

Gli spaghetti di soia “Hong Kong Style” con una salsa piccante e carne di manzo mi traghettano ad un assaggio inconsueto ma che mi ha lasciata a bocca aperta: le zampe di gallina al vapore con soia nera fermentata. Un piatto che vale la pena assaggiare nonostante qualche probabile reticenza verso le zampe del bipede pennuto. Hanno un sapore squisito, vanno mangiate rigorosamente con le mani e la salsina agro-piccante è irresistibile. E seppur in un contesto così curato - lo dico sottovoce - se non ti lecchi le dita godi solo a metà.

Uno dei pochi nei è la carta dei vini non così fornita ma compensa la selezione di sake (ovviamente giapponesi) e distillati cinesi che ben accompagnano il pasto per chi non volesse rinunciare alla dose alcolica e come me non si piegherà mai a pasteggiare con il tè. 

Cucina antica quindi, con accenni di estro contemporaneo, dove arte, dettagli e ricerca della perfezione si intrecciano in una danza voluttuosa ma rigorosa. Lo chef Chu Lin Sang, di Kowloon, è dietro i fornelli forte della sua pluriventennale esperienza nei migliori locali di Hong Kong. I Dim sum sono la loro specialità e come il termine stesso vuole significare (toccare il cuore), ci lasci per davvero pezzetti di cuore.

SONG - Dim Sum
Via Valadier, 14
00193 Roma
Tel. +39 06 3215804
info@songdimsum.it
http://www.songdimsum.it
Facebook: https://www.facebook.com/songdimsum/
Instagram: https://www.instagram.com/song_dimsum/
Chiuso il Lunedì

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