Tris di farro, lenticchie e zucchine saltate con pomodori ciliegino
La coltivazione del farro dicocco o Triticum dicoccum è molto diffusa sugli Appennini, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise e Lazio. È usato per preparare zuppe o, come in questa ricetta, per piatti freddi, la sua farina viene utilizzata per fare pane, dolci, pizza e focacce. Con la sua semola, si ottiene la pasta.
Viene venduto in tre tipologie diverse: il farro dicocco perlato, che non va messo in ammollo, quello decorticato, che va ammollato per almeno 8 ore e richiede una cottura più lunga, e quello integrale, venduto spesso in negozi specifici, richiede un ammollo ben più lungo e più di 1 ora di cottura.
N.B. Il farro monococco, è la varietà più antica e contiene solo il 3% di glutine.
Ingredienti per 4 persone:
250 g farro perlato, 500 g zucchine romanesche, 12 pomodori cilieginino, 200 g lenticchie di Castelluccio secche, 1 tazza salsa di pomodoro, 2 cipolle, 1 costa di sedano, 1 spicchio di aglio, sale e olio EVO q.b.
Procedimento:
Lessare il farro nell'acqua salata per 30 minuti circa oppure 10 minuti in pentola a pressione. Lasciare riposare per 10 minuti, scolare, a farlo freddare allargandolo su un piatto piano ampio e condire con olio EVO per evitare che i chicchi si attacchino fra loro.
Lessare anche le lenticchie in acqua fredda salata insaporita con aglio, cipolla e sedano per 30 minuti.
Tagliare a rondelle le zucchine e saltarle in una capiente padella, aggiungere i pomodori tagliati a metà cottura.
Soffriggere la cipolla a fette e aggiungere la salsa di pomodoro.
Una volta cotte scolare le lenticchie, togliere aglio, cipolla e sedano e dopo aver scolato l’acqua in eccesso, ripassare le col sughetto appena preparato. Salare a piacere.
Servire il farro in piatti piani affiancato dalle zucchine e le lenticchie.
Vino in abbinamento:
(di Stefania Vinciguerra)
Barbera d’Asti La Lippa 2020 La Gironda
Rubino porpora intenso. Nitida e accattivante l’intensità olfattiva, con frutto rosso, cenni floreali di rosa e un’intrigante nota di marmellata d’arancia. Molto fresco in bocca, saporito, fruttato, con una bella spinta gustativa che conduce a un piacevole finale fruttato.
Zona di produzione: la collina del Bricco di Nizza e la frazione Chiesavecchia a Calamandrana, dove sono stati recuperati i precedenti vigneti e ne sono stati impiantati dei nuovi.
Vitigno: barbera 100%.
Produzione: nessun diserbo chimico, nessun prodotto di sintesi, ridotto consumo delle risorse ambientali, gestione manuale di tutte le fasi di lavorazione (dalla potatura alla vendemmia), interventi minimi in vigna e in cantina, uso di bottiglie leggere e di tappi ecologici a base di canna da zucchero. L’affinamento è solo in acciaio, per mantenere il suo gusto giovane e vivo.
Temperatura di servizio: in estate, circa 10-12°C.
Abbinamenti consigliati: perfetta per pane e salame, si abbina a tutti i primi piatti, ai risotti, alla pastasciutta ed anche a piatti etnici. Ideale per la pizza o un barbecue in compagnia. Da provare anche con il pesce, soprattutto in zuppa o in guazzetto.
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