Castello del Terriccio: 1500 ettari di biodiversità

di Marketing & Advertising 15/04/21
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Castello del Terriccio panorama
100 anni e grandissimi vini al Castello del Terriccio. Era il 1921 quando la tenuta toscana dalla storia millenaria veniva acquistata dalla famiglia cui tuttora appartiene che ne ha tracciato il destino vinicolo rendendola una delle più blasonate aziende italiane, culla di vini iconici come Lupicaia.

Cento anni fa nel primo dopoguerra la famiglia Ferri acquistò l’immensa tenuta toscana le cui origini risalgono al Duecento e in poco tempo la trasformò in un’azienda agricola di grande successo. È però a Gian Annibale Rossi di Medelana (1941-2019), che Castello del Terriccio deve la notorietà e l’importanza di cui gode attualmente come azienda vinicola vocata alla produzione di vini di altissima qualità. Oggi Castello del Terriccio è di proprietà di Vittorio Piozzo di Rosignano, nipote del cavalier Gian Annibale, che ha lasciato alle spalle i suoi trascorsi in finanza per dedicarsi alla gestione delle attività agricole di famiglia e alla conduzione in prima persona della tenuta. Con i suoi 1500 ettari di cui 60 a vigneto e 40 a uliveto estesi lungo il limite settentrionale della Maremma nelle vicinanze di Bolgheri rappresenta una delle maggiori aziende vinicole della Toscana.

Il nuovo corso è improntato al desiderio di proseguire il grande lavoro impostato in precedenza e far sì che i grandi vini che qui vedono la luce siano sempre più conosciuti e apprezzati.

“I miei avi e mio zio in particolare mi hanno lasciato una grande responsabilità di cui sento l’onore e l’onere: in questo secolo di proprietà hanno preservato questo territorio e mio zio Gian Annibale è riuscito a creare un marchio noto a livello internazionale e un’idea di concepire il vino - dichiara lo stesso Vittorio Piozzo di Rosignano -. Varcare le colonne d’ingresso del Terriccio e percorrere il suo lungo viale è come fare un salto nel tempo, in questi 1500 ettari hanno vissuto fino a 500 persone, vi era la scuola, la falegnameria, la fornace per i mattoni, il mulino e c’è ancora la chiesa, la fattoria con il suo borgo storico e i tanti casali colonici. Il mio impegno è quello di proseguire nel solco tracciato, ottimizzando quanto è stato fatto con dedizione ed entusiasmo.

La salvaguardia del territorio è il grande insegnamento che ho ricevuto da loro, il preservare l’unicità di quest’azienda che, proprio per le sue caratteristiche peculiari è habitat scelto da molte specie animali e luogo vocato dove produrre vino. In tal senso, forti di questa convinzione, abbiamo introdotto pratiche agronomiche orientate all’innovazione, al rispetto dell’ambiente e del territorio – prosegue Piozzo di Rosignano -. Oltre a questo, continuiamo a lavorare intensamente, a investire per migliorarci e farci conoscere. In campagna si lavora per un nuovo impianto di due ettari di cabernet sauvignon proprio accanto allo storico Vigneto Lupicaia. Contemporaneamente è stato avviato il progetto di recupero di alcuni edifici della Tenuta: per migliorare la possibilità di accoglienza in azienda il casale soprastante la cantina storica anticamente adibito a falegnameria è in corso di ristrutturazione per essere convertito in un nuovo spazio degustazione wine shop affacciato su un giardino panoramico che nell’estate di quest’anno contiamo avere a disposizione per consentire un’accoglienza ottimale dei tanti appassionati desiderosi di conoscere meglio la nostra realtà. Allo stesso tempo c’è anche la volontà di avviare il progressivo restauro e la valorizzazione degli altri edifici che compongono il borgo storico e dei diversi casali dislocati nella tenuta per permettere in futuro agli appassionati la possibilità di soggiornare in questo territorio unico da cui nascono gli straordinari gioielli enologici apprezzati in tutto il mondo”.

Gli estimatori del Terriccio avranno dunque presto ancora più possibilità di godere di un paesaggio dalle vedute affascinanti, che nei giorni limpidi permette di vedere le isole dell’arcipelago toscano e splendidi tramonti sul mare e di immergersi in un territorio rigenerante e in gran parte incontaminato: l’enorme estensione di Castello del Terriccio e la lungimiranza di chi ha saputo preservarlo nei secoli, fanno sì che al suo interno vi si ritrovino tanti ambienti diversi che creano un microcosmo davvero unico e per molti aspetti fuori dal tempo.

Questo territorio che non si finisce mai di scoprire è anche e soprattutto il luogo in cui una fortunata combinazione di caratteristiche crea il microclima unico che fin dall’inizio ha determinato le condizioni del successo internazionale di Lupicaia, Castello del Terriccio e Tassinaia, annoverati sin dai loro esordi tra i più grandi vini rossi di sempre. “Sono vini accomunati da una forte personalità ed eleganza - commenta Piozzo di Rosignano - figli di questo straordinario territorio che Carlo Ferrini, da sempre nostro preziosissimo consulente enologo, sa valorizzare al meglio per declinare in ogni etichetta tutta quella unicità, quella naturalezza espressiva e quel carattere così distintivo che a nostro avviso possono essere considerati il nostro stile.

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