Sotto quei cipressi alti e schietti

di Stefania Vinciguerra 14/09/21
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Bolgheri DiVino cena sul viale dei cipressi tramonto
Basta affacciarsi in uno qualunque dei canali social per trovare foto dell’evento top del vino italiano, il più glamour, il più particolare: la cena sul viale dei cipressi di carducciana memoria, un chilometro di tavoli elegantemente allestiti per chiudere in bellezza BolgheriDiVIno.

Il Consorzio di tutela Bolgheri e Bolgheri Sassicaia non si è risparmiato: dopo tanti anni in cui ci siamo chiesti come mai la Doc Bolgheri fosse l’unica delle grandi denominazioni toscane a non fare promozione in loco, è arrivata la smentita. E che smentita! Già i festeggiamenti dei 25 anni della Doc, nel 2019, ci avevano dato l’assaggio di quello che si poteva fare sfruttando la suggestione di quel viale, quest’anno c’è stato un “raddoppio” con la prima edizione di Bolgheri DiVino: la presentazione in anteprima del Bolgheri Superiore 2019, alla sala dei trofei del Castello della Gherardesca di Castagneto Carducci (53 campioni in assaggio alla cieca, che usciranno sul mercato nel 2022); la degustazione diffusa in sette aziende del territorio per il debutto del Bolgheri Rosso 2020 con tutti i produttori iscritti al Consorzio (sono 65) divisi tra le diverse sedi, con la possibilità di assaggiare anche altre annate. Quindi una giornata di full immersion dedicata al territorio e i suoi straordinari vini per finire “con i botti” come si direbbe a Roma, cioè i fuochi d’artificio, rappresentati dalla cena sul viale dei cipressi, praticamente davanti San Guido.

“Siamo molto contenti di aver realizzato per la prima volta questa giornata bolgherese, che sintetizza, oltre alla qualità dei nostri vini, la coesione e l’unità di intenti dei produttori - ha dichiarato la presidente del Consorzio Albiera Antinori -. Infatti, tra i vari momenti, partecipano tutte le aziende del Consorzio, in uno spirito di squadra che ha portato questo piccolo territorio a primeggiare a livello globale insieme alle più importati aree vocate del mondo”.

Un chilometro di tavoli (solo per portare tavoli e sedie sono serviti due tir), allestiti con eleganza, con tralci di viti a fare da centrotavola, alti candelabri a rendere ancora più suggestivo l’insieme; quasi mille persone tra i produttori padroni di casa e giornalisti, importatori, buyer, distributori, collezionisti, agenti e ospiti; oltre 330 persone di servizio, 5 cucine mobili strategicamente ubicate ai bordi del viale, in collegamento tra loro per servire all’unisono i vari piatti presentati. Catering d’eccellenza la Guido Guidi di Firenze, che è stata in grado di soddisfare gli ospiti con una cena di ottimo livello, un servizio attento e accurato e per di più in tempi estremamente rapidi.

Protagonisti ovviamente i vini di Bolgheri, a disposizione degli ospiti in diverse isole a bordo tavolo con abbondanza di etichette e di bottiglie. Il servizio dei vini dell’intera giornata è stato salomonicamente suddiviso tra le tre associazioni sommelieristiche della regione: l’anteprima del mattino è stata curata dalla Fisar, la degustazione diffusa dalla Fis e la cena dall’Ais.

Non credo sia dipeso solo dalla suggestione della cena o dalla particolare bontà delle annate presentate, fatto sta che sono sempre più convinta dell’incredibile qualità dei vini di Bolgheri, che in pochissimo tempo hanno saputo smarcarsi da un’immagine un po’ stereotipata della “Bordeaux all’italiana”, per far emergere una personalità forte strettamente legata al territorio, frutto sì di vitigni bordolesi ma con un’impronta mediterranea e toscana di altissimo profilo.

Del resto non è solo una mia impressione, se è vero – come è vero – che Bolgheri è di gran lunga la denominazione italiana col più alto valore medio dell’imbottigliato, più dei blasonati Barolo e Brunello, per intenderci. Aggiungo che la conferma del successo a livello mondiale è attestata anche dall’indice del mercato globale del vino, il Liv-Ex, che certifica come nel 2020 tra le 10 referenze più scambiate a livello di commercio globale di vino 3 sono di Bolgheri, che risulta così l’areale vinicolo più rappresentato in assoluto del mondo.

E stiamo parlando di una piccola denominazione, 13 km di lunghezza per 7 di larghezza, in totale 1.350 ettari, la cui produzione nel 2020 è stata di 6.533.359 bottiglie.

L’evento ha goduto del patrocinio congiunto dei ministeri dell’Agricoltura e del Turismo, della Regione Toscana, della Provincia di Livorno e del Comune di Castagneto Carducci. Sponsor unico UniCredit; ideazione, organizzazione e gestione di Scaramuzzi Team, che aveva già supportato il Consorzio nel 2019 in occasione dell’evento sui 25 anni della Doc.

I numeri dell’evento:

Lunghezza del Viale di Bolgheri: 4,962 km 
Numero di Cipressi: 2.540
Lunghezza tavolo della cena: 1,070 km 
Aziende Coinvolte: 65/65
Calici distribuiti: 3.500
Vini Doc serviti a cena: 124
Vini Doc in degustazione diffusa: 159
Bolgheri Superiore en primeur: 54
Bottiglie totali: 7.500
Invitati: 995
Sommelier: 136
Staff di servizio: 203
Personale sicurezza sanitaria: 28

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