I Dolcetto di Giovanni Abrigo

di Riccardo Viscardi 16/01/20
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Giovanni Abrigo famiglia
Un’azienda di oltre 50 anni che anche nelle mani dei giovani fratelli Giulio e Sergio sfodera degli ottimi Dolcetto di Diano d’Alba.

L’ azienda Giovanni Abrigo, che nasce nel 1968, ha ricevuto tanto beneficio dall’arrivo della seconda generazione rappresentata da Giorgio e la moglie Paola, che grazie al duro lavoro dei genitori ha la possibilità di focalizzare maggiormente la produzione aziendale sul vino. I due fratelli Giulio e Sergio, la terza generazione, con tanto entusiasmo hanno dato alla cantina una nuova fisionomia sia produttiva che di ampliamento dell’offerta vinicola con l’affitto di un vigneto nel modaiolo cru Ravera di Novello nella zona del Barolo. Ma il core business dell’azienda rimane il Dolcetto, con piccoli contributi dati dalla barbera e dalla favorita, un’uva bianca autoctona spesso dimenticata. 

Siamo nella parte bella di Diano d’Alba, quella di collina con terreni a base sabbiosa ma che in alto hanno una maggiore scheletro e hanno legato indissolubilmente questo territorio al vitigno dolcetto che dopo i grandi fasti degli anni 80-90 ha avuto un ridimensionamento di collocazione e di vendite importante. Purtroppo, l’ingombrante nebbiolo e anche la barbera lo hanno messo, non si sa per qual motivo, in un angolo da parte dei consumatori. Un peccato perché quando ti imbatti nei Dolcetto di Abrigo rimani colpito dalla piacevolezza di questi vini, giocati sull’eleganza, sul sapore e sulla facilità di beva

Una rigorosa conduzione agronomica ed enologica esaltano le caratteristiche di questo vitigno facendo dimenticare le difficoltà che crea in vinificazione. Bravissimi i ragazzi a gestire queste uve in annate molto differenti tra loro come la 2017 e la 2018, segno di un’ottima preparazione e di una bella sensibilità estrattiva. Gli ettari di proprietà sono 11 mentre i totali, considerando quelli affittati a Novello, salgono a 13.

Dolcetto di Diano d’Alba Sorì dei Crava 2018 

88/100 - € 9,50

Da uve dolcetto, affina in acciaio. Rubino cupo ma brillante, al naso sentori leggermente speziati, vinosi, freschi e puliti. Trama gustativa lineare, saporita, di grande equilibrio tannico e persistente, il finale è senza asperità e voluttuoso, da berne a secchi.

 

Dolcetto di Diano d’Alba Superiore Garabei 2018  

90/100 - € 11

Da uve dolcetto provenienti da una vecchia parcella di vigneto del 1968 all’interno del precedente. Affina in acciaio per poi passare in bottiglia per altri 6 mesi. Rubino quasi violaceo. Sentori nitidi ed intensamente floreali, tra lavanda, fiori di campo e gerbere. Poi la vena speziata con pepe verde. Trama abbastanza fitta, molto equilibrata, con tannini educati e una bella sapidità che dona al finale lunghezza e sapore e una bevibilità ottima.

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